“È strategico un accordo con i porti del nord adriatico, specialmente con il corridoio Baltico-Adriatico, che ci rende particolarmente attrattivi per le navi in arrivo da Suez e dirette verso il nord Europa”.
Luca Zaia, presidente del Veneto, ha commentato così le polemiche di queste settimane sul porto off shore progettato a Venezia e visto con preoccupazione a Trieste.
“A noi – ha ricordato – il progetto è stato presentato già nel 2010 e l’abbiamo accolto con assoluto favore, in senso lato e di principio, in quanto soluzione che guarda al futuro, organizzazione di un disordine.
Ricordo che, allora, dissi a Costa che facendo una foto aerea delle navi alla fonda un porto virtuale già esisteva.
Da qui, però, muovono considerazioni tecniche e ambientali che non mi competono: è per questo che ritengo non basti l’opinione di un presidente di Regione, quanto che ci voglia piuttosto quella della comunità degli stakeholders, sperando che non ci sia un dibattito devastante.
È innegabile – ha proseguito Zaia – che, come porti del Nord Adriatico, abbiamo un appeal per la logistica portuale del futuro e, in questo ambito, ci sta il tema dell’offshore, sebbene sia da chiarire.
Quanto ai finanziamenti, i cento milioni vanno e vengono da un istante dopo che sono stati stanziati: bisogna quindi capire se la volontà politica nazionale è quella di dar corso a questo progetto, anche se qui ci spingiamo oltre il tema ‘offshore sì o no’, per un più inquietante ‘Venezia sì o no'”.