Il Consiglio dei ministri dei Trasporti dell’Ue ha finalizzato ieri, sotto la presidenza italiana, l’accordo politico sul regolamento sui servizi portuali.
Spetta ora al Parlamento europeo fare la sua parte in vista dell’approvazione finale.
Attraverso i porti europei – nodi strategici per la crescita economica e l’occupazione – transitano il 75% delle importazioni ed esportazioni UE, e il 37% del commercio interno.
Inoltre sono elementi essenziali della rete Ten.
Le nuove norme migliorano l’accesso al mercato, rafforzano la trasparenza finanziaria e rendono più efficiente il finanziamento dei porti, contribuendo in maniera decisa allo sviluppo economico del settore.
”Non era facile, ma ce l’abbiamo fatta”, ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, che presiedeva il Consiglio, informando del risultato raggiunto nella riunione di oggi del Consiglio dei Trasporti a Lussemburgo.
“Il risultato raggiunto, infatti, è di grande spessore strategico nella gestione della portualità europea.
I Paesi dell’Unione hanno trovato un accordo su una tematica che, sin dall’istituzione della Comunità, era stato sempre oggetto di difficile condivisione’.
Ebbene – ha precisato Lupi – questa presidenza è riuscita a trovare un comune denominatore e produrre così un regolamento che, finalmente, diventa un pilastro in particolare per i punti del pilotaggio, del dragaggio e della trasparenza finanziaria.
L’atto di oggi – conclude Lupi – diventa un riferimento portante per il nostro Paese proprio nel momento in cui il Governo italiano si appresta a redigere, entro novanta giorni dal decreto Sblocca Italia, un piano della portualità e della logistica”.