Sparisce dal decreto Sblocca Italia la norma anticabotaggio e porta con sé non poche polemiche: la prima è quella di Paolo Uggè, Vice Presidente di Confcommercio e Presidente di Fai-Conftrasporto.
In merito al decreto Sblocca Italia appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale Uggè afferma: ”Per quanto riguarda la politica portuale, il Governo ha messo una pezza introducendo norme positive che consentiranno l’avvio di una fase coordinata, che potrebbe determinare una svolta nella politica del trasporto navale del nostro Paese.
È invece assurda, controproducente e incomprensibile la decisione di non introdurre le normative concordate, che avrebbero consentito controlli efficaci nei confronti delle operazioni abusive di cabotaggio, sempre più in crescita nel nostro Paese.
Un Governo che non sa leggere i fenomeni che si determinano nelle forze sociali – prosegue Uggè – rischia di far subire ai propri cittadini conseguenze pesanti.
Chi e per quali ragioni ha impedito che le norme concordate (non elaborate dal settore ma dal ministero) entrassero nel decreto Sblocca Italia?
È forse una scelta dell’Esecutivo indebolire sempre più le imprese di autotrasporto nazionale?
Assistiamo attoniti a questi comportamenti che dimostrano la volontà di non voler tutelare centinaia di migliaia di operatori, mettendoli in condizione di non reggere alla concorrenza estera, lasciata libera di far concorrenza sleale.
In altri Paesi europei le norme sono state riviste proprio per impedire che le regole del mercato risultassero falsate dalla mancanza di controlli.
Nel nostro Paese, nonostante l’impegno sottoscritto dal ministro Lupi, il Governo decide di favorire imprese estere a tutto danno di quelle nazionali“.
“L’autotrasporto – conclude Uggè – vive momenti difficili e complessi, anche per l’evanescenza del ministero competente.
Non è certo una forma di ricatto, ma sono questi comportamenti che consentiranno a forme spontanee di rabbia di esplodere.”