“Prevedendo che il prezzo del trasporto di merci su strada non possa essere inferiore ai costi minimi d’esercizio, la normativa italiana viola il diritto dell’Unione europea” perché “l’applicazione di un simile prezzo minimo può restringere la concorrenza nel mercato interno”.
Lo ha dichiarato la Corte di Giustizia europea in una sentenza rispondendo in via pregiudiziale al Tar del Lazio, presso cui sono pendenti da oltre due anni numerosi ricorsi contro la disciplina dei prezzi minimi inderogabili per i servizi di autotrasporto (articolo 83 bis del D. L. n° 112/2008).
Confetra ha espresso soddisfazione per il pronunciamento della Corte di Giustizia europea sulla illegittimità dei “costi minimi”.
“Dobbiamo accettare le lezioni che ci arrivano dall’Europa”, ha commentato Nereo Marcucci, presidente di Confetra, la Confederazione dei trasporti e della logistica, che in rappresentanza delle imprese della committenza logistica ha presentato uno dei ricorsi pendenti al Tar.
Anche Assologistica ha accolto con soddisfazione la sentenza della Corte europea, che pone finalmente termine a migliaia di contenziosi che hanno turbato le pianificazioni e le attività quotidiane delle aziende coinvolte a qualsiasi titolo nel trasporto camionistico in conto terzi.
“Attendevamo da due anni l’esito di questa azione promossa dal Tar del Lazio a seguito dei molti procedimenti apertisi contro i costi minimi dell’autotrasporto, ad opera nostra insieme ad altre associazioni ed imprese”, ha sottolineato il presidente Carlo Mearelli.
Assologistica è pronta a lavorare perché si stabiliscano rapporti corretti e trasparenti di libero mercato tra committenza e autotrasportatori, che garantiscano lavoro, legalità, margini e competitività a tutti i soggetti interessati; in un confronto aperto, non pregiudizievole e scevro da qualsiasi intermediazione o mediazione esterna.