Non si è fatto avanti nessun investitore alla scadenza del 10 giugno 2014 per rilevare il 58,56% dell’Interporto di Bologna, detenuto oggi da Comune, Provincia e Camera di Commercio di Bologna.
Così riporta il quotidiano Il Sole 24 Ore, spiegando che non è arrivata alcuna risposta, “nonostante un ribasso d’asta del 15% rispetto al primo bando dello scorso autunno e nonostante la possibilità, concessa in questa seconda tornata, di presentare anche offerte residuali rispetto ai 29,67 milioni richiesti per il pacchetto di controllo”.
Tutto questo per la seconda infrastruttura intermodale italiana per dimensioni dopo Verona, impegnata in solitaria nel piano industriale 2013-2016 – per 16,5 milioni di euro – per far diventare la piattaforma, oltre che polo logistico, anche una società di servizi a merci e persone fulcro all’interno dei corridoi europei.