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Canale di Panama, accordo parziale: si riprendono i lavori.
Le operazione di ampliamento erano sospese da oltre due settimane a causa di una disputa finanziaria.


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Canale di Panama, accordo parziale: si riprendono i lavori.

20 Febbraio 2014

L’Autorità del canale di Panama (Acp) e il consorzio di aziende (Gupc) responsabili del progetto di ampliamento del Canale sono giunti ad un accordo parziale per riprendere i lavori.

Lo rende noto in un comunicato l’Acp, ricordando “i colloqui telefonici” di queste ore con i dirigenti delle imprese del consorzio. “Su alcune tematiche” non c’è ancora un’intesa, è stato precisato.

I lavori e la trattativa erano state sospese nelle scorse settimane e le conseguenze di uno stop rischiavano di essere devastanti, con il rischio immediato – spiegava il 5 febbraio il Gupc – di perdita di posti di lavoro per 10.000 lavoratori, con un impatto stimato su circa 40/50.000 persone, oltre all’impossibilità immediata di pagare subappaltatori domestici e di altri paesi e “miliardi di dollari di perdite in termini di ricavi per Panama e conseguente impatto in termini di mancata crescita economica, generati dal ritardo nel completamento del canale, che l’assicuratore Zurich ha stimato in almeno 3-5 anni in mancanza di un accordo”.

Il contenzioso affonda le sue radici in un alterco tra il consorzio Gupc che si occupa dell’espansione, tra cui figura appunto anche l’italiana Salini-Impregilo, e l’autorità che gestisce il transito nel Canale.

A inizio 2014, il consorzio ha minacciato di interrompere i lavori per il raddoppio della capacità di transito, a seguito di un contenzioso con le Autorità panamensi legato ad un aumento dei costi di 1,63 miliardi di dollari, sui 3,1 miliardi complessivi del contratto.





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