Il Governo cinese, dopo l’esperimento pilota di Qianhai per l’internazionalizzazione della valuta cinese e l’istituzione della zona di libero scambio di Shanghai con l’obiettivo di accelerare il processo di libera convertibilità dello yuan, ha comunicato, tramite l’agenzia di Stato ufficiale, l’approvazione dell’apertura di altre 12 zone di libero scambio.
Due di queste sono già note: si tratta della città di Tianjin e della provincia di Guangdong (dove sono presenti i porti di Shenzhen, Zhuhai e Guangzhou).
Mentre non si sa ancora quali aree interesseranno le altre 10 zone. L’agenzia ha fatto sapere che le città di Suzhou, Wuxi e Hefei, e le province di Zhejiang, Shandong, Liaoning, Henan, Fujian, Sichuan, Guangxi e Yunnan hanno manifestato interesse.