Premessa
Gli Pneumatici Fuori Uso (PFU) sono pneumatici che non hanno più le caratteristiche indispensabili per una prestazione sicura ed efficiente e diventano rifiuti.
Secondo quanto stabilito dal Decreto Ministeriale 11/04/2011 n° 82, Ecopneus è in larga parte responsabile della raccolta e del recupero di questo tipo di rifiuti, che possono essere recuperati come materiale o come energia.
Ecopneus è stata creata dai principali produttori di pneumatici in Italia in base all’articolo 228 del Decreto Legislativo 152/2006, che obbliga produttori e importatori di pneumatici a provvedere alla gestione di un quantitativo di PFU pari in peso a quanto immesso nel mercato del ricambio nell’anno solare precedente.
Ecopneus, tramite la sua forma associata, è un modello organizzativo già adottato dalla maggioranza dei Paesi Europei, e ha l’obbligo di rendicontazione verso le Autorità per certificare i flussi quantitativi di PFU, dall’origine alla raccolta e all’impiego, e di rendicontazione economica.
I compiti di Ecopneus sono di mappare tutti i gommisti, le stazioni di servizio, le officine e in generale i punti dove avviene il ricambio degli pneumatici in Italia; garantisce che il trasporto dei PFU dai gommisti ai centri stoccaggio temporaneo, agli impianti di recupero, avvenga in maniera integrata ed efficiente; garantisce che il flusso dei Pfu da raccogliere sia costante; promuove la ricerca e lo sviluppo delle applicazioni che possono utilizzare i materiali derivanti dai PFU.
Proprio tra le iniziative di comunicazione responsabile rientra la campagna “Io scelgo la strada giusta”, frutto del “Protocollo di Intesa per l’attuazione di interventi di prelievo e gestione di pneumatici fuori uso abbandonati nel territorio delle Province di Napoli e Caserta”, firmato, oltre che da Ecopneus, dal Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dall’incaricato del Ministro dell’Interno per il fenomeno degli incendi dolosi di rifiuti in Campania, dal prefetto di Napoli, dal prefetto di Caserta, dal Sindaco di Napoli e dal Sindaco di Caserta.
Vediamo, quindi, in cosa consiste il processo di recupero dei PFU e come può essere impiegato il materiale, e infine cosa prevede il Protocollo di Intesa firmato in Campania.
Nel 2013 le tonnellate raccolte e trattate secondo i dati di Ecopneus aggiornati ad agosto 2013 sono state 125.485, con 32.103 punti di generazione di Pfu serviti, 60.662 richieste di prelievo dal 1 gennaio e 40.812 missioni di automezzi dal 1 gennaio.
Per l’intero anno 2012 sono state avviate a recupero 240.140 tonnellate di PFU, il 6% in più rispetto all’obiettivo di legge; sono stati registrati 30.108 punti di generazione di PFU al 31 dicembre 2012; sono avvenute 100.805 richieste di prelievo pervenute ed eseguito; sono state effettuate 78.200 missioni di automezzi, coinvolgendo 72 fornitori, 17 aziende di Raccolta e Stoccaggio, 30 aziende di Trasporto, e 25 aziende di Frantumazione.
In totale, nel 2012, il valore economico dell’attività è stato pari a 80 milioni di euro, 76 milioni dei quali distribuiti come valore economico all’indotto.
Come abbiamo visto, gli Pneumatici Fuori Uso possono essere recuperati sia come materiale sia come fonte energetica.
Come spiega Ecopneus, il PFU si presta per l’utilizzo in numerose applicazioni, sotto forma di granulo di varie dimensioni, grazie alle sue caratteristiche chimico-fisiche.
Inoltre, ha un potere calorifico pari a quello del carbone, e per questo è una fonte energetica largamente usata in tutto il mondo per soddisfare la domanda di settori industriali altamente energivori, come cementifici o centrali di produzione di energie/vapore.
Il processo di trattamento che fa diventare i rifiuti PFU una risorsa è composto da diverse fasi.
I PFU vengono inizialmente raccolti e portati presso i centri di smistamento, dove vengono pesati e controllati e poi stoccati in appositi spazi.
A questo punto avviene il vero e proprio processo di trattamento, che parte con la “stallonatura“.
Viene rimosso, attraverso specifici materiali, l’anello in acciaio posto in corrispondenza della porzione del pneumatico che aderisce al cerchione, a sua volta poi recuperato ad esempio in acciaierie e fonderie.
Avviene, quindi, una prima fase di frantumazione: il PFU, attraverso macchinari dotati di lame, viene ridotto in frammenti di dimensioni comprese tra 5 e 40 cm, chiamati “ciabatte”, che contengono oltre alla gomma anche frammenti tessili e metallici, e possono essere avviati al recupero energetico ad esempio per i cementifici.
Per essere utilizzato come materiale, invece, deve avvenire una seconda frantumazione per separare le sue componenti: gomma, acciaio e fibre tessili.
Questa fase avviene riducendo ulteriormente il materiale in frammenti più piccoli e suddividendolo mediante procedimenti fisici o meccanici.
La gomma viene nuovamente triturata per ottenere granuli e/o polverini.
Quindi, alla fine del processo, si otterrà: cippato di gomma, granulato di gomma, polverino di gomma e tessile.
Il materiale derivante dai PFU viene utilizzato per asfalti modificati, per opere di ingegneria civile, per l’arredo urbano, fino alle superfici sportive e a materiale per l’isolamento.
Il polverino di gomma viene utilizzato in tutto il mondo per la produzione di asfalti modificati: la gomma aggiunta ai conglomerati bituminosi permette di realizzare pavimentazioni durevoli, silenziose e con aderenza alla frenata.
Il materiale derivante dai PFU viene utilizzato anche nelle opere di ingegneria civile, per le sue proprietà drenanti, immarcescibili, antivibranti, termo-isolanti e il basso peso specifico: come elemento costruttivo di barriere insonorizzanti, barriere anti-erosione, stabilizzazione di pendii, protezioni costiere, terrapieni stradali drenanti e termo-isolanti e drenaggi di base in nuove discariche; per la realizzazione di fondazioni stradali/ferroviarie, rilevati stradali alleggeriti (ponti e gallerie) e bacini di ritenzione delle acque piovane.
I materiali ottenuti dai PFU possono essere utilizzati anche per le superfici sportive, come materiale da intaso per campi in erba artificiale e piste di atletica, pavimentazioni antitrauma e superfici equestri.
Il granulo di PFU è particolarmente adatto a questo tipo di impieghi per le sue proprietà drenanti e per la capacità elastica di assorbire gli urti.
Il granulo di gomma viene utilizzato anche per produrre elementi per l’arredo urbano, come dossi artificiali, delimitatori di traffico, legato con resine poliuretaniche o in combinazione con altri polimeri termoplastici.
Legato con resine poliuretaniche, viene usato anche come materiale per l’isolamento, ad esempio per produrre pannelli insonorizzati o materiali anti-vibranti e antisismici.
A livello internazionale è in continua crescita l’interesse delle acciaierie verso la parziale sostituzione dell’antracite e coke (utilizzati quali riducenti degli ossidi metallici) con PFU frantumato in pezzature variabili in funzione degli impianti.
Infatti, la percentuale elevata di biomassa nei PFU li rende ottimi sostituti delle fonti di carbonio fossili in quanto permettono la riduzione di emissioni di CO2 da fonti non rinnovabili svolgendo la stessa funzione dei materiali tradizionali.
Ecopneus ha sottoscritto un Protocollo di Intesa con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, insieme all’incaricato del Ministro dell’Interno per il fenomeno degli incendi dolosi di rifiuti in Campania, ai prefetti di Napoli e di Caserta, e ai Sindaci di Napoli e Caserta, per attuare interventi di prelievo e gestione dei PFU nel territorio delle Province di Napoli e Caserta.
In questa zona, infatti, l’abbandono prolungato negli anni dei PFU porta ad un elevato rischio di incendio.
Il finanziamento dell’intervento, sostenuto da alcuni produttori e importatori di pneumatici soci di Ecopneus, è pari a 1,5 milioni di euro, derivante dagli avanzi di gestione maturati individualmente prima della adesione ad Ecopneus.
Ecopneus è stato incaricato di gestire questa attività e di garantire regolarmente l’ordinaria raccolta quotidiana presso oltre 2.000 gommisti in Campania.
Il 30 novembre 2013 si è svolta una giornata per promuovere la campagna “Io scelgo la strada giusta”, diffondere gli obiettivi e risultati fin qui raggiunti dal Protocollo e promuovere la campagna di raccolta straordinaria nella Terra dei Fuochi.
Andrea Orlando, Ministro dell’Ambiente, ha fatto il punto, affermando: “Dal Protocollo Ecopneus arriva la dimostrazione che è possibile affrontare in modo efficiente e concreto la difficile situazione della Terra dei Fuochi.
Con questa, come con altre iniziative, abbiamo avviato un percorso per restituire speranza a questo territorio: è un cammino che si è messo in moto e va accompagnato con costanza, impegno e concretezza”.
Grazie alla collaborazione tra Ecopneus, i Comuni e le società municipalizzate di raccolta dei rifiuti, la raccolta straordinaria nella Terra dei Fuochi proseguirà anche nel 2014.
Ad oggi sono stati raccolti e avviati a riciclo oltre 1 milione di pneumatici e si stima che le risorse disponibili saranno in grado di finanziare interventi che porteranno alla raccolta di circa 13.000 tonnellate, di cui oltre 8.000 già prelevate dal sito storico di Scisciano.