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International Equity is back.

Jones Lang LaSalle commenta l'andamento del mercato degli investimenti nel primo semestre di quest'anno e delinea le tendenze del prossimo futuro.




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International Equity is back.

18 Luglio 2013

Il mercato degli investimenti in immobili commerciali in Italia ha registrato nel primo semestre di quest’anno una ripresa: le transazioni sono state di 1,5 milardi di euro, che rappresentano un aumento del 50% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Vi sono segnali di un ritorno della fiducia nel nostro paese da parte di grandi player internazionali, vecchi e nuovi.

In questo panorama, Jones Lang LaSalle ha agito in qualità di advisor per circa 450 milioni di euro sul totale delle transazioni avvenute in questi primi sei mesi dell’anno, confermandosi market leader, grazie alle operazioni che hanno coinvolto gli immobili Bodio 4 e 5 e Via Fara per quanto riguarda il settore Office, grazie alla JV del portafoglio “Senza Confini” (Austria, Slovenia, Italia) nel settore Retail e grazie alla vendita del Trophy Asset Hotel Four Season’s di Firenze da parte del dipartimento Hotels & Hospitality di Jones Lang LaSalle.

Dice Davide Dalmiglio, Capital Markets, Jones Lang LaSalle Italia: “Il nostro mercato sta recuperando terreno grazie a nuovi operatori e investitori che provengono da geografie diverse e che hanno profili di rischio differenti ma con un unico filo conduttore: il prodotto di qualità.

Questi investitori approfittano di opportunità interessanti per garantirsi ritorni in linea col rischio paese e quindi con le difficoltà macro economiche evidenti, puntando inoltre su una diversificazione del loro portafoglio. I mercati secondari inizieranno ad essere colpiti dall’attenzione dei suddetti investitori una volta che i prezzi sugli asset prime si stabilizzeranno.

Oltre ai grossi portafogli di immobili, le principali tendenze nel mercato degli investimenti immobiliari riguardano i deal complessi con strutture sofisticate (come ad es. la JV di “Senza Confini”), dove equity e specialismo nei vari settori si sposano e dove la necessità di valorizzazione degli immobili e l’aumento progressivo deI NOI (Net Operating Income) risulta essere più premiante rispetto alla compressione prospettica dei tassi di rendimento.

Quindi per riassumere: asset prime, investimenti di dimensioni rilevanti e deal complessi per poter indirizzare maggiormente l’ingente equity disponibile.”

Conclude Dalmiglio: “Basandoci su queste considerazioni e sui mandati che gestiamo possiamo prevedere che a fine 2013 si arrivi ad un volume di circa 2,5 miliardi di euro di investimenti in tutti i settori (è esclusa la transazione di Porta Nuova da parte di Qatar Holding).

Il prodotto più ricercato sarà quello prime a Milano e Roma per quanto riguarda il settore Office, nel comparto Retail il segmento High Street continuerà ad attrarre l’attenzione degli investitori core, mentre nel settore del retail moderno saranno i centri Regionali e dominanti nei loro bacini ad attrarre l’attenzione dei capitali internazionali.”





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