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Riforma dei porti in Brasile.
Contro i costi della logistica l'apertura ai capitali stranieri.


Servizi e accessori per il trasporto

Riforma dei porti in Brasile.

29 Maggio 2013

Il Brasile ha convertito il decreto legge 595/2012 in merito alle politiche portuali, per ovviare agli alti costi della logistica interna dovuti al raggiungimento dei Terminali e alla lentezza delle operazioni nei porti pubblici, che portavano un costo finale di 12 dollari a tonnellata (il doppio rispetto ad Argentina e Stati Uniti).

Il decreto riguarda in particolare i cosiddetti Tup, i Terminali di uso privato, che non sono più obbligati a movimentare solo i propri carichi ma possono movimentare anche carichi di terzi e non servirà alcuna gara, ma unicamente una autorizzazione con chiamata pubblica.

Inoltre, vengono istituiti i “Porti-industria”, per la movimentazione dei carichi propri. Non c’è più alcun limite di partecipazione o assegnazione dei Terminali agli stranieri, favorendo così la partecipazione di capitale internazionale.
Costituita una nuova società in Brasile, questa diventerà soggetto brasiliano a tutti gli effetti.





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