Il Brasile ha convertito il decreto legge 595/2012 in merito alle politiche portuali, per ovviare agli alti costi della logistica interna dovuti al raggiungimento dei Terminali e alla lentezza delle operazioni nei porti pubblici, che portavano un costo finale di 12 dollari a tonnellata (il doppio rispetto ad Argentina e Stati Uniti).
Il decreto riguarda in particolare i cosiddetti Tup, i Terminali di uso privato, che non sono più obbligati a movimentare solo i propri carichi ma possono movimentare anche carichi di terzi e non servirà alcuna gara, ma unicamente una autorizzazione con chiamata pubblica.
Inoltre, vengono istituiti i “Porti-industria”, per la movimentazione dei carichi propri. Non c’è più alcun limite di partecipazione o assegnazione dei Terminali agli stranieri, favorendo così la partecipazione di capitale internazionale.
Costituita una nuova società in Brasile, questa diventerà soggetto brasiliano a tutti gli effetti.