Airport Carbon Accreditation è un’iniziativa promossa nel 2009 da ACI Europe – Airport Council International – per promuovere un concreto contributo degli aeroporti alla lotta contro i cambiamenti climatici.
Il progetto prevede, infatti, diverse azioni per il controllo e la riduzione delle emissioni dirette e indirette di Co2, inserendo gli aeroporti che vi partecipando in diversi livelli di accreditamento.
L’Europa ha risposto favorevolmente a questa iniziativa, che coinvolge 55 scali, e il sistema Airport Carbon Accreditation è stato esteso anche all’Asia-Pacifico, decretandone di fatto un respiro mondiale.
Vediamo nello specifico quali sono i livelli di accreditamento dell’Airport Carbon Accreditation, quali aeroporti italiani ne fanno parte, come vengono calcolate le emissioni di anidride carbonica da parte di SEA, e qual è il ruolo di ACI Europe.
L’accreditamento previsto per gli aeroporti che partecipano all’iniziativa si divide in quattro possibili livelli.
A seconda dell’intervento da parte della gestione aeroportuale e dell’impegno per ridurre le emissioni di Co2 e attraverso determinate azioni, l’aeroporto può quindi rientrare in un livello o in un altro.
Nel primo, denominato “Mapping”, vengono verificate le emissioni sotto il diretto controllo del gestore aeroportuale.
Nel secondo, “Reduction”, oltre alle azioni del primo livello si aggiunge la redazione di un piano di riduzione delle emissioni finalizzato al continuo miglioramento dei livelli di emissioni.
Il livello successivo, “Optimisation”, prevede il calcolo delle emissioni prodotte degli stakeholders aeroportuali e il coinvolgimento degli stessi nei piani di riduzione.
Per ottenere l’accreditamento di ultimo livello, “Neutrality”, bisogna raggiungere l’obiettivo “Carbon Neutrality” per le emissioni, sotto il diretto controllo del gestore aeroportuale.
Le emissioni di anidride carbonica vengono calcolate considerando le attività dirette e quelle di terzi.
Aeroporti italiani accreditati
Dei 55 aeroporti censiti in Europa, quattro si trovano in Italia: Milano-Linate e Milano-Malpensa, che hanno ottenuto il livello “Neutrality” di accreditamento; Roma-Fiumicino, al terzo livello (“Optimisation”); e Bologna, ancora al primo livello (“Mapping”).
L’aeroporto di Milano-Linate e di Milano-Malpensa è gestito dalla società SEA, che ha partecipato all’iniziativa Airport Carbon Accreditation già alla sua nascita, nel 2009.
Nel 2011 ha provveduto a ridurre le emissioni di Co2 del 21% per Malpensa e del 10% per Linate, riuscendo così ad aggiudicarsi la posizione di livello “3+ neutralità”, raggiungendo tale soglia assieme a 5 aeroporti svedesi e 2 norvegesi.
Da parte di SEA le emissioni di anidride carbonica vengono calcolate con precisi parametri, che si riferiscono sia alle attività dirette del gestore sia a quelle di terzi.
In particolare si considerano le attività delle centrali termiche per il riscaldamento e il condizionamento, di consumo energetico dell’aeroporto, e dei mezzi operativi.
Hanno una particolare rilevanza il controllo del ciclo LTO – Landing Take Off Operation – , ovvero di tutte le manovre degli aerei sia a terra sia in volo, le emissioni dei mezzi operativi necessari per le attività di assistenza a terra, e le emissioni di terzi che possono essere influenzate direttamente o indirettamente da SEA.
Sono invece escluse quelle emissioni sulle quali SEA non può esercitare un pieno controllo, ma solo un’azione di influenza e di incremento della consapevolezza.
Fanno parte di queste emissioni quelle dei velivoli di proprietà o gestione delle compagnie aeree e quelle dei mezzi operativi di proprietà e gestione degli handlers, ad esclusione di SEA Handling, che invece è riuscita ad allinearsi agli impegni dell’iniziativa.
SEA ha calcolato le emissioni in base ad un protocollo, denominato GHG Protocol, pubblicato dal World Business Council for Sustainable Development and the World Resources Institute.
Tutti i dati di SEA sono stati validati dalla società londinese WSP Environmental, che supporta scientificamente il progetto di ACI Europe.
L’Airports Council International Europe – ACI Europe – è stato fondato nel 1991 per rappresentare oltre 400 aeroporti in 44 Paesi europei, e promuovere la consapevolezza dei cambiamenti che investono l’aviazione civile in Europa.
Con base a Bruxelles, in Belgio, ACI Europe è l’unica federazione globale di operatori aeroportuali e comprende un team di 17 persone guidate dal direttore generale Olivier Jankovec.
Attraverso le commissioni e i forum, oltre a un network di oltre 300 esperti individuali provenienti agli aeroporti membri e appartenenti a tutti i livelli del settore, ACI Europe ha accesso a un vasto patrimonio di competenze e di esperienza tecnica applicata.
Inoltre, lavorando a stretto contatto con i responsabili politici e con i partner industriali, la federazione promuove l’integrazione della funzione e delle attività degli aeroporti nelle decisioni che interessano il settore.
Commentando l’estensione dell’iniziativa Airport Carbon Accreditation alla regione dell’Asia Pacifico, Olivier Jankovec ha affermato: “Al momento del lancio nel 2009 c’era molta diffidenza riguardo l’iniziativa.
Ma con 46 aeroporti accreditati e una riduzione di circa 700.000 tonnellate di anidride carbonica lo scorso anno le cose sono cambiate e i risultati parlano da soli”.
L’estensione verso oriente conferma infatti il ruolo dell’Airport Carbon Accreditation come standard globale.