Premessa
“Il mondo della logistica, negli ultimi anni, ha subito enormi cambiamenti, fino a diventare non più qualcosa da esternalizzare, ma al contrario esso stesso parte attiva nella definizione del prodotto“.
Così Massimo Marciani, FIT Consulting, ha presentato il tema della logistica e dell’autotrasporto, in occasione della presentazione del Quaderno 22 del Freight Leaders Council – FLC -, avvenuta a Roma il 5 dicembre 2012. Il Quaderno si intitola: “Accessibilità, distribuzione urbana e mercato della logistica: un manuale operativo”.
Il tema centrale del Quaderno è la city logistics, inserita nel contesto, ancora da delimitare precisamente, di ‘smart city’.
Secondo il Freicht Leaders Council “La congestione e l’inquinamento urbani gravano sulla produzione con costi che frenano la competitività delle imprese, oltre a comportare gravi rischi – e costi in proporzione – per l’ambiente, per la salute e per l’incolumità dei cittadini”.
Razionalizzare la mobilità delle merci nelle aree metropolitane può contribuire a ridurre incisivamente tali costi. Il Quaderno 22 vuole perciò individuare le criticità del trasporto urbano delle merci.
In particolare vengono fornite analisi sulla logistica relativa all’“ultimo miglio”, la logistica-distribuzione finale che congiunge in modo diretto il produttore con il consumatore.
Tra le soluzioni proposte per migliorare aspetti che impediscono ancora l’avvio di un trasporto sostenibile – mancanza di coordinamento tra i soggetti operanti, risposte limitative delle amministrazioni pubbliche, scarsa accessibilità delle aree urbane, prevalenze del conto proprio sul conto terzi – la principale soluzione per la razionalizzazione del trasporto delle merci in città è la diffusione dei sistemi intelligenti di trasporto (ITS).
Inoltre viene affrontato il tema del recupero della ferrovia leggera di superficie.
Il Quaderno 22
Nelle città d’Europa vive il 70% della popolazione e si forma l’85% del PIL complessivo. In Italia, dove il trasporto merci in ambito urbano/locale ammonta a 606 milioni di tonnellate all’anno pari al 48,8% dell’intero autotrasporto merci nazionale, i soli costi dovuti alla congestione ammontano a 9 miliardi di euro l’anno.
Secondo quando evidenzia il Quaderno, il trasporto merci in ambito urbano necessita di un coordinamento fra gli attori coinvolti, in modo da creare una piattaforma e un’interfaccia per integrare tutte le informazioni che riguardano la consegna delle merci in città e rendere perciò più immediato e facile lo scambio di tali informazioni.
Le sfide maggiori dell’Ict – Information and Communication Technologies -, che può svilupparsi nelle aree dell’infrastruttura di comunicazione, nel sistema di trasporto sostenibile e nella guida automatica, sono l’interoperabilità e l’armonizzazione dell scelte tecnologiche.
Per quanto riguarda il ruolo delle amministrazioni pubbliche, il Quaderno afferma la necessità di interventi per contenere i costi esterni e per regolare in modo armonico l’intero traffico cittadino, attraverso regolamentazioni, investimenti, gestione e incentivazioni.
Analizzando il mercato della logistica urbana, la frammentazione della domanda si tramuta in un’offerta che si articola in quattro sottomercati: trasporto in conto proprio, trasporto in conto terzi di operatori marginali, trasporto in conto terzi di operatori di logistica e corriere espresso.
I primi due contribuiscono maggiormente all’inquinamento e alla congestione, per il loro numero elevato e per un parco veicoli non modernizzato.
Il conto terzi, mentre a livello complessivo assorbe circa il 61% delle tonnellate trasportate e l’86% delle tonnellate per km prodotte, in ambito urbano invece scende rispettivamente al 40,5% e al 45,1%.
Il conto proprio ha dei costi 4 volte superiori al conto terzi per tonnellata trasportata e di oltre 5 volte per tonnellata per chilometro movimentata.
Al conto proprio è attribuibile una quota corrispondente a quasi l’87% (23,9 miliardi) degli oltre 27,5 miliardi di euro che costituiscono il prodotto economico annuo del segmento di trasporto esaminato dal Quaderno, che corrisponde al 32,3% di quello relativo all’intero autotrasporto merci nazionale, mente al conto terzi è attribuile il residuo 13% (3,6 miliardi).
Il conto proprio detiene circa il 94% dei veicoli destinati al trasporto delle merci in ambito urbano/locale, rispetto al residuo 6% dei conto terzi.
Il Quaderno esamina in questo senso il caso specifico di Roma, in cui la dominanza dei mezzi di superficie nell’offerta di servizi di trasporto metropolitano locale, rispetto ai modelli europei che hanno privilegiato nel tempo i trasporti di massa su ferro, acuisce i problemi mettendo in “competitività” la mobilità pubblica e la mobilità privata.
Le proposte offerte dal Quaderno per migliorare la city logistics sono il centro di distribuzione urbana (Transit Point), le reti su ferro e i sistemi intelligenti di trasporto.
Il Transit Point è un punto di rottura del carico che si inserisce tra il produttore e il cliente finale, adottato da diversi paesi europei, tanto che ne esistono tre tipologie – modello tedesco, modello olandese e modello monegasco – ma avviato in Italia da poche amministrazioni locali.
Anche l’utilizzo della modalità ferroviaria costituisce un contributo determinante alla riduzione dell’impatto del mezzo stradale in ambito urbano.
Il Quaderno afferma che “Tutte le esperienze di city logistics sviluppate in questi anni non hanno preso in considerazione l’utilizzo della ferrovia, nonostante il trasporto ferroviario delle merci in città garantisca non solo grandi fattori di carico ed economie di scalo ma anche facilità di accesso ed uscita dai centri urbani e la possibilità di trasportare le consegne direttamente all’interno dell’ultimo miglio”. Infine viene definito assolutamente indiscutibile il contributo dei Sistemi intelligenti di trasporto – ITS – alla logistica urbana, la cui diffusione è frenata, secondo il Quaderno, dalla mancanza di specifiche comuni e di procedure condivise.