La Direttiva UE 1999/32/EC, entrata in vigore nel gennaio 2010, che ha imposto carburanti a basso tenore di zolfo per le navi all’ormeggio o all’ancora nei porti (da valori che andavano sino al 4,5% all’utilizzo di carburanti inferiori allo 0,1% in peso), in base a un recente monitoraggio del JRC (Centro Comune di Ricerca) sulla qualità dell’aria nei porti del Mediterraneo ha dato ottimi risultati.
La ricerca, che ha misurato parametri chiave della qualità dell’aria nei porti del Mediterraneo prima e dopo l’entrata in vigore della direttiva, ha registrato una riduzione media del 66% dell’anidride solforosa in tre dei quattro porti monitorati, ovvero Civitavecchia, Savona e Palma di Maiorca; i dati ruguardanti il porto di Barcellona sono invece inutilizzabili a causa delle significative oscillazioni giornaliere.
Occorre considerare che il diossido di zolfo è una delle principali sostanze chimiche responsabili della formazione di piogge acide e dell’inquinamento atmosferico da polveri sottili che sono il principale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari e respiratorie.
La logistica per le stazioni automatizzate di monitoraggio degli inquinanti atmosferici a bordo della nave usata in questo lavoro è stata fornita da Costa Crociere, mentre le misurazioni sono state effettuate in collaborazione con scienziati provenienti dalle Università di Genova e Firenze, il Laboratorio INFN-LABEC a Firenze e l’Istituto per la valutazione ambientale e la ricerca sull’acqua a Barcellona.
In linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’UE hanno concordato di sottoporre al voto, dopo l’estate, la modifica della direttiva 1999/32/CE, in vista di un’ulteriore riduzione dei contenuti di zolfo anche nei carburanti usati al di fuori dei porti: l’obiettivo è portare il contenuto di zolfo dal limite massimo del 3,5% ora in vigore allo 0,5% entro il 2020.