Secondo quanto annunciato dai ministri del Riassetto produttivo, Arnaud Montebourg, e del Lavoro, Michel Sapin, al termine del consiglio dei ministri settimanale il piano verde del governo francese prevede un aumento del plafond degli incentivi sui veicoli elettrici, da 5mila a 7mila euro, e un raddoppio di quello sui veicoli ibridi, a 4mila euro.
Sono stati incrementati anche i bonus per l’acquisto delle auto termiche a emissioni inquinanti ridotte, di 100 o 150 euro a seconda della quantità di Co2 emessa.
Questi incentivi saranno in vigore fino a fine 2012 e verranno poi integrati nella finanziaria 2013, in un rafforzamento complessivo del sistema di bonus-malus già in vigore, per sostenere l’utilizzo di auto meno inquinanti e disincentivare quello delle vetture più inquinanti.
È infine previsto un dispositivo di sostegno alla ricerca e sviluppo nel settore dell’auto pulita.
Inoltre, per favorire il mantenimento della filiera in territorio francese, il credito d’imposta per la ricerca sarà reso perenne e reso meglio accessibile alle Pmi.
Il governo francese, però, ha precisato Montebourg, ha chiesto delle contropartite, la principale delle quali è rendere perenni i siti di produzione in Francia, al di fuori del piano di riassetto di Psa (Peugeot Citroen) su cui è in corso una spinosa trattativa.
Ai grandi costruttori saranno inoltre richiesti maggiore visibilità sui volumi e garanzie sulla tutela dei fornitori e dell’indotto.
Da tempo era atteso un intervento del governo per dare sostegno al settore automobilistico in crisi.
Il 12 luglio Psa Peugeot aveva annunciato un piano di riassetto che prevedeva la chiusura dello stabilimento di Aulnay e il taglio di 8mila dipendenti.
La notizia non era piaciuta a Hollande, né tantomeno al governo transalpino guidato da Jean-Marc Ayrault che ha così deciso di intervenire a sostegno al settore automobilistico.