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Marco Polo II: dall'Europa un aiuto alle imprese per togliere le merci dalle strade.
I progetti vanno presentati entro il 21 settembre 2012.


Outsourcing

Marco Polo II: dall’Europa un aiuto alle imprese per togliere le merci dalle strade.

23 Luglio 2012

Cos’è Marco Polo

Marco Polo (dal 2011 Marco Polo II) è il programma della Comunità Europea per le società di autotrasporti e logistica impegnate nella sostenibilità del trasporto merci in Europa.

Ha l’obiettivo di ridurre la congestione del traffico su strada, spostando il trasporto delle merci verso modalità più sostenibili per l’ambiente, come il trasporto marittimo a corto raggio, il trasporto ferroviario e per vie d’acqua interne.

Il trasporto di merci su strada, che dipende in larga misura dalle energie fossili – una delle principali fonti di emissioni di CO2-, deve affrontare anche il problema della saturazione delle infrastrutture.

Vista la situazione, è necessario ricorrere maggiormente all’intermodalità per favorire un utilizzo più efficace delle risorse esistenti integrando il trasporto marittimo a corto raggio, il trasporto ferroviario e il trasporto fluviale nella catena logistica.

In questo contesto, il programma Marco Polo II (2007-2013) intende trasferire le merci dalla strada verso modi di trasporto più rispettosi dell’ambiente.

Nascita, ratio e contesto

Dal 1975, la politica del trasporto combinato (trasporto dove i percorsi principali avvengono per ferrovia, via navigabile o via mare) incoraggia il trasferimento del trasporto di merci verso la ferrovia, la navigazione interna e, più recentemente, la navigazione marittima a corto raggio.

L’ex programma PACT (1997-2001) mirava ad aumentare il ricorso al trasporto combinato sostenendo finanziariamente iniziative commerciali originali (azioni pilota) nel settore dei servizi di trasporto combinato.

Marco Polo è molto di più di una semplice prosecuzione del programma PACT inteso a lottare contro la congestione nel settore del trasporto stradale.

Numerosi ostacoli commerciali e operativi ostacolano però tutte le forme di trasporto diverse da quello stradale, e bisogna riuscire a superarli per rendere questi mercati del trasporto merci operativi.

Gli Stati membri da soli non possono inoltre apportare una soluzione ottimale ai problemi legati alla costante crescita del trasporto merci internazionale.
Il programma “Marco Polo II”, che copre il periodo 2007-2013, costituisce una versione ampliata del primo programma, avviato nel 2003, che in effetti ha ricevuto numerose richieste di finanziamento e disponeva di mezzi limitati.

Nel corso delle quattro procedure di selezione del primo programma “Marco Polo”, la Commissione ha ricevuto richieste di contributi per 468 milioni di euro, mentre disponeva di un bilancio globale di 100 milioni di euro.

Obiettivi raggiunti

Ad oggi sono stati assegnati 64 riconoscimenti, con 624 aziende coinvolte, metà delle quali Piccole e Medie Imprese.
Solo nel 2010 questi sforzi hanno generato dei benefici per l’ambiente quantificabili in 306 milioni di Euro, con 14 miliardi di tonnellate/chilometro eliminate dalle strade europee.

Al compimento del decimo compleanno del programma, si stima che saranno evitati 4 milioni di viaggi di camion, con una media di 1.000 km a viaggio.
Tutti questi camion, insieme, creerebbero un ingorgo lungo 64.000 km.

Obiettivi programmatici

Il programma “Marco Polo II” riprende gli obiettivi del primo programma Marco Polo: ridurre la congestione sulle strade e migliorare le prestazioni ambientali del sistema di trasporto intermodale, contribuendo così a un sistema di trasporto efficiente e sostenibile capace di apportare un valore aggiunto a livello di Unione europea (UE), senza avere ripercussioni negative sulla coesione economica, sociale o territoriale.

Marco Polo II integra tuttavia una serie di nuove disposizioni.
Il programma Marco Polo II propone una più ampia copertura geografica, in quanto si applica alle azioni che riguardano il territorio di almeno due paesi dell’UE o di almeno un paese dell’UE e di un paese non membro dell’UE vicino.

Le azioni ammissibili sono le seguenti:

  • le azioni catalizzatrici: azioni
    che intendono superare le notevoli barriere strutturali presenti sul
    mercato del trasporto merci dell’UE che ostacolano il funzionamento
    efficiente dei mercati, la competitività del trasporto marittimo a corto
    raggio, del trasporto ferroviario o della navigazione interna, e/o
    l’efficienza delle catene di trasporto che ricorrono a questi modi di
    trasporto.
    L’obiettivo di tali azioni è migliorare le sinergie nei
    settori del trasporto ferroviario, della navigazione interna e del
    trasporto marittimo a corto raggio, comprese le autostrade del mare,
    sfruttando meglio le infrastrutture esistenti;

  • le azioni di trasferimento fra modi:
    azioni che intendono trasferire le merci dalla strada verso il
    trasporto marittimo a corto raggio, il trasporto ferroviario, la
    navigazione interna o combinando i vari modi di trasporto. L’obiettivo è
    ridurre al minimo i percorsi stradali;

  • le azioni comuni di apprendimento:
    azioni che sono destinate a migliorare la cooperazione per ottimizzare
    in maniera strutturale i metodi e le procedure di lavoro nella catena
    del trasporto merci, tenuto conto delle esigenze logistiche;

  • le autostrade del mare: le
    autostrade del mare, un’idea introdotta dal libro bianco del 2001 sulla
    politica europea dei trasporti, intendono trasferire direttamente una
    parte delle merci dalla strada verso il trasporto marittimo a corto
    raggio o verso una combinazione del trasporto marittimo a corto raggio
    con altri modi di trasporto in cui il percorso stradale sia ridotto al
    minimo.
    Per esempio, potrebbero essere realizzate autostrade del
    mare fra la Francia e la Spagna per evitare le strozzature sulla rete
    stradale nei Pirenei;

  • le azioni di riduzione del traffico:
    azioni innovative che integrano il trasporto nelle logistiche di
    produzione per evitare il trasporto su strada di un’elevata percentuale
    di merci, senza ripercussioni negative sulle capacità globali di
    produzione o sull’occupazione.

Modalità e regole

Le azioni devono essere presentate da imprese o consorzi stabiliti nei paesi UE o nei paesi partecipanti, ossia i paesi candidati all’adesione UE e i paesi EFTA, i paesi SEE e i paesi vicini non membri dell’UE a determinate condizioni.

Le imprese stabilite al di fuori dei paesi partecipanti di cui sopra possono essere associate a un progetto, ma non possono ricevere fondi europei a titolo del programma.

L’aiuto all’avviamento delle azioni deve essere inoltre trasparente, obiettivo e chiaramente delimitato.

Il contributo finanziario dell’UE è fondato sul numero di tonnellate per chilometro trasferite dalla strada verso gli altri modi di trasporto marittimi o terrestri o sul numero di veicoli per chilometro trasferiti dalla strada.

L’obiettivo è ricompensare i progetti di qualità elevata.
Durante la procedura di selezione devono essere evitate distorsioni della concorrenza.
Il programma riserva d’altra parte un’attenzione particolare alle zone sensibili e ad elevata concentrazione urbana.

La Commissione valuta le azioni presentate tenendo conto della misura in cui contribuiscono ad alleviare la congestione della rete stradale ma anche dei vantaggi che esse rappresentano per l’ambiente e della loro sostenibilità globale.

Il contributo massimo finanziario dell’UE alle diverse azioni è limitato al 35% del totale delle spese necessarie alla realizzazione degli obiettivi di un’azione e connesse all’azione.

Per le azioni comuni di apprendimento il tetto massimo è fissato al 50%.
Il programma “Marco Polo II” dispone così di un campo di applicazione più esteso del suo predecessore e anche di un bilancio più elevato, pari a 400 milioni di euro.

La scadenza per la presentazione dei progetti è il 21 settembre 2012, per tutte le informazioni e la modulistica consultare il sito internet ufficiale di Marco Polo II.





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