Secondo Assologistica, “l’eliminazione dal Decreto Sviluppo della semplificazione delle pratiche doganali, cosiddetto Sportello Unico, costituisce per il sistema economico nazionale un grave atto, che espone ulteriormente l’Italia in termini di sperequazione con gli altri paesi europei”.
Della stessa opinione anche Confapi Trasporti che ritiene che l’effettiva esistenza di un provvedimento per la semplificazione e l’accelerazione delle pratiche doganali dedicate all’import-export extracomunitario aumenterebbe di fatto la competitività dei porti italiani.
Confapi ricorda a gran voce che questo provvedimento rappresenta una priorità del Piano Nazionale della Logistica, che riduce il costo delle inefficienze logistiche italiane, del valore di due miliardi di euro l’anno, che diventano cinque se si considerano, poi, i traffici persi a favore dei porti del Nord Europa.
Lo Sportello Unico doganale risulta attualmente a costo zero e l’assenza di un regolamento che coordini i vari soggetti controllori e la produzione dei molti documenti significa, ad esempio, la possibilità di un forte slittamento dei tempi di consegna delle partite, un’occupazione degli spazi di stoccaggio con calo della produttività e un conseguente aumento dei costi.
Il mondo dei trasporti è, giustamente, preoccupato per questo fatto che si può, semplicemente, etichettare come “gap burocratico” che andrà ad influire e penalizzare non sommariamente la realtà italiana.
Assologistica e Confapi Trasporti chiedono così un incontro urgente con il Ministro dei Trasporti e dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, per un confronto diretto sulla questione.
In poche parole, il Decreto Sviluppo tanto citato si è scordato dello Sportello Unico Doganale, ma il mondo dei trasporti non ci sta e interviene.