La scadenza del contratto nazionale di lavoro del settore trasporto merci e logistica è vicina e gli interessati si preparano a trattare poiché, vista l’attuale situazione d’incertezza, il raggiungimento di un effettivo accordo risulta essere complesso.
Viene così approvata una bozza di piattaforma comune su cui riflettere, che ora si trova al vaglio delle assemblee dei lavoratori.
A predisporre la piattaforma sono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.
La bozza di documento parte analizzando la situazione attuale: si ritiene fondamentale un intervento da parte del Governo poiché “l’assenza di una reale politica di riforma nel settore sta portando tutto il sistema dei trasporti e della logistica verso il collasso.
Il Paese paga un costo pesante – si legge nel documento – in termini di inefficienza, ambiente e occupazione, e le imprese appaiono sempre più disgregate e disarticolate, mentre il riequilibrio modale, in questo contesto di polverizzazione e debolezza strutturale, diviene meramente velleitario”.
I sindacati quindi, dalla loro parte, intervengono.
Denunciano innanzitutto la possibile delocalizzazione dell’autotrasporto italiano poiché spinte dal dumping, e “se non si delocalizza l’impresa – affermano i sindacati nel documento – viene utilizzata forza lavoro straniera grazie ad un uso distorto della normativa del distacco e della somministrazione lavoro transazionale”.
Intervengono, poi, dichiarando necessaria la liberalizzazione del cabotaggio, e affermano che è di fondamentale importanza “un’azione congiunta nei confronti del Governo e della Commissione Europea che definisca una corretta retribuzione, un sistema condiviso di applicazione di dette regole, un impianto sanzionatorio efficace e una politica dei controlli, concretamente disincentivante”.