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Il mercato è globale: lo è anche la sicurezza nei magazzini?
Sicurezza: definizione,standard ed impiego nei magazzini. Ne abbiamo parlato con due esperti.


Consulenza e Formazione

Il mercato è globale: lo è anche la sicurezza nei magazzini?

14 Giugno 2012

Premessa


Parliamo oggi di impegno storico nella lotta agli incendi, di rispetto e tutela dell’uomo e dell’ambiente e di concreta possibilità di migliorare il luogo di lavoro.

La parola va agli esperti: Andrea Natale, Marketing Manager di ADT Fire & Security Italia Spa, e Cristian Ponza, di  Ital Tecno Group / Spk Prefabb.

ADT Fire & Security, divisione del gruppo Tyco International, è oggi in Italia marchio riconosciuto nei mercati internazionali di sicurezza e antincendio, oltre che protagonista di spicco del mercato di settore.

L’azienda, nata dall’integrazione di Wormald Italiana, Sensormatic E.C. e ADT Italia si è assicurata in Italia fama e posizionamento leader.

Con i suoi 130 anni di esperienza l’azienda fornisce consulenze, prodotti e servizi integrati che possono soddisfare qualunque necessità di fire, safety, security, loss prevention e store performance, in Italia e nel mondo.

Ital Tecno Group, invece, nasce nel 1995 dall’esperienza venticinquennale di un gruppo di tecnici e operatori del settore dell’impianto antincendio provenienti da differenti industrie specializzate.

Qualità e potenzialità esecutiva vogliono essere le regole dell’azienda che presenta medie dimensioni, ma di questo fa la sua forza perché così facendo si avvicina maggiormente al cliente, proponendo di conseguenza soluzioni personalizzate, ed inoltre, fattore rilevante, di poter agire con la massima rapidità.

 

Parliamo di sicurezza con gli esperti


Ci aiuti a definire il termine ‘sicurezza’, delimitando in tal modo anche il vostro ambito di azione: il concetto di ‘sicurezza’ può essere declinato sia nell’accezione di adottare misure volte a prevenire gli incidenti, sia in quella di intervenire efficacemente una volta che l’incidente (es. un incendio) è avvenuto. In quale fase è previsto il vostro intervento?

Natale: ADT Fire & Security è in grado di gestire la complessità tecnologica e normativa dell’intero ciclo di vita di un progetto di sicurezza, nei propri mercati di riferimento quali logistica, trasporti, navale, retail, oil & gas, industria e fire.
E’ un intervento che parte dallo studio di fattibilità e analisi del rischio, e passando nelle fasi di ingegneria di progetto, di fornitura delle tecnologie e della loro installazione, arriva alla messa in servizio, alla formazione del personale e alla manutenzione degli impianti.
Il termine ‘sicurezza’ si declina in ADT con un’eterogeneità di soluzioni tecnologiche difficilmente riscontrabili in un singolo attore del mercato e che riguardano sia la security sia la safety.
In funzione dei requisiti operativi del committente, le soluzioni di sicurezza offerte dall’azienda sono finalizzate alla protezione di persone, beni e infrastrutture e ciò avviene tramite misure di protezione sia in modalità attiva sia in modalità preventiva.

Ponza: Prevenire l’incendio è la miglior sicurezza.
L’azienda che adotta un buon sistema di protezione antincendio può trarre grossi vantaggi in caso di incidente.
Purtroppo in Italia si vede l’impiego di un sistema antincendio come un costo e si cerca di fare il meno possibile in ottemperanza alle norme.
L’impiego di un buon sistema di protezione comporta molti vantaggi, dal salvataggio di vite umane, a quello di strutture e prodotti.
Ad oggi esistono una moltitudine di sistemi ad acqua, schiuma e gas e molti di questi hanno il vantaggio di essere selettivi, ossia di intervenire solo e dove è scaturito l’incendio limitando così l’area di intervento.
Viaggio molto per lavoro e quasi sempre quando entro in un aeroporto o in un edificio il mio sguardo è spesso rivolto al soffitto per vedere se è presente un sistema di protezione e di quale tipologia, ma molto spesso rimango deluso nel trovare impianti assenti o non adatti.

Gli standard di sicurezza non sono uguali ovunque: esiste molta differenza a livello mondiale?
E in Europa, a che punto è l’iter di armonizzazione dei requisiti per lo storage e per i trasporti?

Natale: Il mercato della sicurezza è molto dinamico dal punto di vista del contenuto tecnologico, con una domanda che richiede soluzioni non solo ad elevate prestazioni, ma anche scalabili e flessibili nell’utilizzo.
Nella logistica gli standard di sicurezza si possono riferire sia alla tecnologia, sia alle procedure tese a facilitare gli scambi commerciali tra operatori.
ADT Fire & Security è uno degli attori protagonisti a livello nazionale e internazionale delle attività di standardizzazione tecnica in materia di sicurezza, essendo membro del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI), Europeo (CENELEC) e Internazionale (IEC) e di gruppi di lavoro nazionali afferenti ad ANIE SICUREZZA e UMAN.
Di conseguenza a questa attività internazionale, si può affermare che le differenze negli standard di sicurezza a livello mondiale si stanno riducendo progressivamente, grazie alla volontà dei produttori, degli utilizzatori e grazie alla spinta proveniente dalla globalizzazione, che impone ai grandi gruppi di presenziare i mercati in maniera competitiva e flessibile.
Dal punto di vista della conformità alle procedure che caratterizzano gli operatori della logistica, TAPA (Transported Asset Protection Association), C-TPAT (Customs Trade Partnership Against Terror) e CSI (Container Security Initiative) sono iniziative finalizzate al raggiungimento di standard di sicurezza internazionali per la protezione delle merci destinate al trasporto, per il soddisfacimento delle procedure che facilitano gli scambi commerciali e per l’organizzazione del trasporto di container potenzialmente rischiosi.

Ponza: Le normative più importanti che regolano gli impianti antincendio sono le NFPA (americane), riconosciute a livello mondiale, e le UNI EN riconosciute a livello Europeo.
Queste due grandi famiglie si dividono in un moltitudine di “sotto norme” che identificano la tipologia di impianto.
La domanda allora che sorge spontanea è: qual è la migliore? La risposta dipende da molti fattori come dal tipo di situazione che ci si trova ad affrontare.

Secondo lei, considerando il quadro generale della situazione, con merci – materie prime, semilavorati, prodotti finiti – che viaggiano da una parte all’altra del globo, possiamo affermare che i requisiti di sicurezza siano sufficienti sia per le merci sia per chi le movimenta?

Natale: Sempre più gli operatori logistici si rendono conto che fornire un elevato livello di protezione ai beni di valore dei propri clienti rappresenta un margine competitivo, rispetto ad operatori che invece non seguono una strategia uniforme di sicurezza.
Ad oggi le misure di sicurezza disponibili e adottabili dagli operatori sono sufficienti per ridurre notevolmente le perdite, gli errori e per migliorare la velocità dei processi, ma è necessario tenere presente che la supply chain manterrà comunque un certo livello di perdite.

Ponza: rispondere a questa domanda è molto difficile, in quanto non esistono censimenti sullo stato di fatto.
Posso dire che gli operatori della logistica conto terzi (poli logistici, interporti, piattaforme, ecc) sono nella quasi totalità attrezzati con impianti adeguati e a norma, mentre coloro che producono beni e gestiscono il magazzino di proprio conto risultano meno attrezzati.

Quali sono i problemi che un operatore logistico si trova ad affrontare nell’intenzione di adottare uno standard unico di sicurezza per la rete globale dei propri hub?
Natale: Il problema dell’operatore logistico si lega alla sua appartenenza ad un processo, quello della supply chain, lungo e composto da attori che adottano misure di sicurezza secondo principi differenti.
Nella catena di approvvigionamento intervengono, infatti, produttori, esportatori, imprese di spedizione, depositari, agenti doganali, vettori ed importatori, ed il loro stretto controllo diviene pratica difficile.

Ponza: non ci sono grossi problemi per affrontare il problema se non quello di non vedere la sicurezza come un costo, ma come un valore aggiunto.

L’iter che conduce alla progettazione e alla realizzazione di un magazzino è complesso, e richiede l’apporto di molte competenze.
In genere qual è il vostro interlocutore preferenziale (es. costruttore, proprietà, consulente)?
E con chi vi trovate a ‘litigare’ più spesso?

Natale: In funzione delle soluzioni di sicurezza proposte, ADT Fire & Security si rivolge principalmente alla proprietà, nel caso di sistemi di security, e ai costruttori o general contractor, nel caso di sistemi di fire e safety.
ADT vive la conflittualità tipica del mercato e della situazione economica del momento, che porta alcuni committenti a scegliere fornitori non qualificati per contenere i budget di spesa.
L’assenza di incidenti per lunghi periodi non è purtroppo un indicatore affidabile per definire le potenzialità di un sistema di sicurezza, in particolare antincendio.
Per questo la valutazione di un investimento in termini di sicurezza non deve essere eseguita solamente a posteriori di un evento critico.

Ponza:L’interlocutore da noi preferito è il costruttore/cliente, troviamo invece maggior difficoltà nella relazione con il consulente.
Questo accade perché spesso il consulente è un tecnico che si occupa di tutto ciò che comporta il ramo dell’impiantistica, e fronte a questo limite l’azienda si avvale di molti tecnici che siano specializzati nei diversi settori interni dell’antincendio.

Quali sono i settori nei quali il vostro intervento è maggiormente richiesto, e quali specifiche criticità siete chiamati a risolvere?

Natale: L’esperienza maturata da ADT Fire & Security nei settori di logistica, trasporti, navale, retail, oil & gas, industria e fire consente all’azienda di rappresentare un punto di riferimento costante per tutti i progetti caratterizzati da una complessità tecnologica e normativa tipica di questi settori.
I servizi maggiormente richiesti sono studi di fattibilità e analisi del rischio, studi di ingegneria di progetto, forniture e installazioni di tecnologie, formazione del personale e manutenzione degli impianti.
Nel settore logistico l’intervento maggiormente richiesto è la protezione dei magazzini intensivi, in cui si richiede una salvaguardia di un bene di elevato valore, senza però andare ad interferire con le quotidiane attività operative della struttura.

Ponza: Ci specializziamo principalmente in magazzini automatici, una tipologia di logistica innovativa in cui crediamo.
L’azienda si occupava in precedenza di impiantistica industriale nel settore petrolchimico, chimico e farmaceutico, dove vi è molta attenzione al processo di ingegneria alla base.
Lo studio attento e preciso nei dettagli rappresenta una potenzialità dell’azienda che porta a limitare notevolmente le criticità negli interventi.

Le esigenze di sostenibilità energetica e ambientale quanto hanno cambiato il settore della sicurezza nei magazzini?

Natale: Molto poco, in quanto la maggior parte dei magazzini sono oggi protetti contro gli incendi con impianti ad acqua.
Per i magazzini dalle dimensioni ridotte si mantengono invece impianti a gas, andando ad incentivare l’uso di un clean agent a basso impatto ambientale.
A questo riguardo, è necessario essere a conoscenza che con il protocollo di Montreal del 1987, e successive revisioni, sono stati messi al bando i clorofluorocarburi (CFC) e gli halon, poichè classificati come dannosi.
Il trattato di Kyoto, poi, prevede l’obbligo, per i paesi industrializzati, ad operare una riduzione delle emissioni di elementi inquinanti in una misura non inferiore al 5% rispetto alle emissioni registrate nel 1990.

Ponza: credo che le esigenze di sostenibilità energetica e ambientale non abbiano cambiato particolarmente il settore della sicurezza nei magazzini.

La sicurezza dei magazzini può essere utilizzata anche come leva di marketing, ad esempio mediante l’acquisizione di certificazioni?

Natale: Certamente. TAPA (Transported Asset Protection Association), C-TPAT (Customs Trade Partnership Against Terror) e CSI (Container Security Initiative) rappresentano, infatti, iniziative che possono essere sfruttate a tal proposito, poiché partono dalla condivisione e dalla conformità di uguali procedure.
Cresce in ordine di importanza, ad esempio, la certificazione AEO (Authorized Economic Operator), che definisce gli standard di sicurezza, relativi agli adempimenti doganali alla frontiera e all’intero flusso delle merci nella catena di approvvigionamento internazionale. In funzione del livello di certificazione (Custom, Security o Full) gli operatori della logistica possono trarre dei vantaggi immediati, quali una maggiore rapidità delle procedure alle frontiere, la riduzione dei controlli dei documenti e delle merci, il trattamento prioritario nelle spedizioni e la possibilità di scelta del luogo di effettuazione del controllo.

Ponza: avere un magazzino con una buona protezione per un operatore di logistica è molto importante.
Innanzitutto per il servizio di alta protezione del prodotto che propone al cliente, ma anche per il forte risparmio del costo del canone di assicurazione antincendio che offre.

In un periodo di crisi generale dell’economia, fatti ovviamente salvi i requisiti previsti dalla legge, avete riscontrato un calo degli investimenti in sicurezza?
E quali sono le previsioni per i mesi a venire?

Natale: Il calo degli investimenti ed un rallentamento del processo decisionale sono aspetti che caratterizzano oggi tutto il segmento della logistica.
Questa situazione rende difficile innanzitutto una progettualità di investimento e, di conseguenza, un miglioramento in futuro.

Ponza: ci sono sempre stati i casi di chi lesina sulla sicurezza o su altro per risparmiare, ma nonostante questo l’azienda è soddisfatta della fiducia che i clienti ripongono in essa.
Sono i nuovi investimenti a rappresentare un calo e, di conseguenza, gli impianti di sicurezza a loro dedicati.
La crisi aiuta a fare una sorta di “pulizia” tra le aziende, eliminando chi lavorava con poca attenzione alla qualità, promuovendo invece le aziende di pregio, anche se la crisi non risparmia nessuno e detta un futuro molto incerto.

 





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