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Ikea sceglie l’Italia.
Lars Petersson, amministratore delegato di Ikea Italia, afferma che il colosso svedese vuole investire di più sul nostro paese.


Outsourcing

Ikea sceglie l’Italia.

11 Aprile 2012

Chi l’ha detto che il made in Italy è in crisi?

Certo è che per sopravvivere in questi tempi di crisi è necessaria una gran fiducia nel futuro, impegno e dedizione, ma nonostante l’avanzamento dei grandi mercati produttivi cinesi e asiatici che hanno abbassato il costo della mano d’opera a livelli che difficilmente la nostra penisola si può permettere, buone notizie arrivano anche da grandi multinazionali, come ad esempio il colosso svedese Ikea.

Una vera e propria piaga, a sentire i responsabili Ikea, quella dei reclami che affligge molte produzioni made in Thailandia o Malesia, troppo lontano dai punti vendita europei.

Allora Ikea affronta il problema e riporta la produzione vicino ai limiti del chilometro zero, puntando su una miglior manodopera in termini di qualità e più controllata in termini di vicinanze.

Una vera e propria boccata d’ossigeno per le aziende italiane.
Ad attirare Ikea in Italia è la flessibilità di distretti piemontesi storici come quello di San Maurizio d’Opaglio o di Gozzano capaci di produrre 30mila rubinetti di qualità seguendo con scrupolo il capitolato e riducendo i costi dello spostamento di rubinetti made in Malesia che valgono ben più del lavoro più o meno flessibile.

L’Italia fa la differenza per il colosso Ikea soprattutto nelle cucine: il 34% è venduto e prodotto in Italia, e il Veneto rappresenta l’area prioritaria di approvvigionamento (38% degli acquisti), seguita da Friuli (30%) e Lombardia (26%).

Nel Nord-Est d’Italia Ikea acquista più che in Svezia o Germania, con una forte ricaduta occupazionale collegata a queste nuove commesse produttive, stimabile in 2.500 posti di lavoro ai quali vanno sommati i 6.600 dipendenti della rete commerciale e logistica e l’indotto dei punti vendita.

«Per noi di Ikea la flessibilità del lavoro, l’articolo 18, per intenderci, non è un problema, quanto l’incertezza dei tempi della burocrazia e della politica», ha dichiarato ai microfoni di Radio 24 l’amministratore delegato di Ikea Italia, Lars Petersson «la verità è che sull’Italia vogliamo investire di più.

Stiamo molto attenti alle scelte logistico-ambientali e abbiamo scelto questo paese perché abbiamo un’ottima esperienza con i fornitori e la loro qualità: hanno dimostrato di essere molto flessibili sui cambiamenti dei prodotti».
L’Italia e il territorio piemontese ci guadagnano in termini di reputazione e posti di lavoro, 11mila per l’esattezza.





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