La società di Poste Italiane propone “offerte economicamente non replicabili da parte dei concorrenti” giocando sulla riduzione del 21%, dove l’esenzione dell’Iva ai clienti deriva dai casi di servizi che provengono da negoziazioni individuali.
Qualcosa non quadra secondo l’Autorità Garante della Concorrenza che ha già avviato una ricognizione e valutazione degli elementi rilevanti al fine di verificare se Poste Italiane stia attuando un abuso di posizione dominante.
L’Antitrust italiana vuole infatti verificare se effettivamente si stia violando l’articolo 102 del Trattato Europeo.
All’interno del documento stilato dall’Autorità si specifica che “Poste sarebbe in condizione, non per ragioni di efficienza economica, ma per il favorevole trattamento fiscale, di formulare offerte che potrebbero non essere replicabili, perché costerebbero almeno il 20% in meno rispetto a quelle formulabili dai concorrenti, che si troverebbero così ostacolati nell’acquisire domanda nei settori liberalizzati non riservati (la posta massiva, la posta prioritaria, nazionale e internazionale, le raccomandate, la posta assicurata, le stampa, i pacchi)”.
I risultati li avremo il 4 febbraio 2013, data conclusiva dell’istruttoria in questione.