Un software di ultima generazione sarà presto installato sulle navi di otto paesi partner dell’Unione Europea nel Mediterraneo con l’obiettivo di rendere più omogenee le procedure nei porti e garantire il rispetto dei parametri di sicurezza fissati dall’organizzazione marittima internazionale (Imo) e dall’organizzazione internazionale del lavoro (Ilo).
Il programma è stato sviluppato nell’ambito di SafeMed II, progetto finanziato dall’Ue per limitare lo squilibrio esistente nell’applicazione della normativa internazionale marittima fra i paesi dell’area Mediterannea: Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Marocco, Tunisia e Turchia saranno i beneficiari dell’iniziativa.
”Questa applicazione – spiega Albert Bergonzo del progetto SafeMed – sarà uno strumento per migliorare la sicurezza della navigazione, prevenire l’inquinamento e rendere più efficienti i funzionari per il controllo dello stato dei porti”.
Secondo Bergonzo, il nuovo software risponderà alle esigenze dei paesi beneficiari del progetto Ue: Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Marocco, Tunisia e Turchia.
Il contratto per sviluppare questa applicazione e’ stato affidato alla Korean Register of Shipping (KRS) dopo una gara presieduta dall’Imo.
Il progetto SafeMed II cerca di mitigare lo squilibrio esistente nell’applicazione della normativa internazionale marittima fra i paesi partecipanti dell’Ue del Mediterraneo e i paesi partner della regione.
Fra le sue attività, finanzia borse di studio in università marittime riconosciute a livello internazionale.