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Etichettatura dei semilavorati nelle acciaierie Duferdofin-Nucor in condizioni estreme

L'implementazione di etichette resistenti alle condizioni estreme degli ambienti industriali, effettuata da KFI, ha reso possibile la tracciabilità dei blumi di acciaio destinati alla lavorazione.




Hardware e Software per il Magazzino

Etichettatura dei semilavorati nelle acciaierie Duferdofin-Nucor in condizioni estreme

11 Marzo 2011

Profilo dell’azienda
Nata dall’alleanza strategica tra due importanti player mondiali del settore siderurgico, Duferco Group e Nucor Corporation, Duferdofin-Nucor è oggi primario punto di riferimento in Italia, Europa e Nord Africa, per la produzione di travi, di laminati lunghi, mercantili e tondo.

La sapiente combinazione di know-how, tecnologie e risorse umane ha dato naturalmente vita a un sistema coeso, solido e integrato di aziende, capace di ottenere le massime sinergie nella produzione, a costi competitivi e minimo impatto ambientale.

L’azienda, con sede a San Zeno Naviglio in provincia di Brescia e con 4 unità produttive a San Zeno Naviglio, Giammoro, Pallanzeno e San Giovanni Valdarno, controlla l’intera filiera produttiva, dall’acciaio liquido al prodotto finito.

Esigenze e necessità
Nel 2007 lo stabilimento di S. Zeno Naviglio ha avuto la necessità di trovare una soluzione per l’etichettatura dei semilavorati prodotti (dog-bone, blumi e billette) che assicurasse la totale aderenza su superfici irregolari e in grado di resistere alle condizioni di polvere e terra che caratterizzano i magazzini siderurgici, a una temperatura di circa 100°C, e a lunghi viaggi su vagoni ferroviari scoperti e pertanto soggetti ai più svariati agenti atmosferici.

Per più di un decennio, Duferdufin-Nucor aveva effettuato la marcatura dei semilavorati tramite pittura applicata manualmente, scrivendo su ogni pezzo soltanto il numero di colata di riferimento.

Questo sistema manuale presentava però dei limiti nella completezza dei dati, l’impossibilità di utilizzare adeguatamente il S.I. e rischi legati a eventuali errori umani. Inoltre, tale soluzione era piuttosto arretrata se confrontata con quelle utilizzate dai concorrenti.

Nel tempo questo sistema quindi si è dimostrato inadeguato, poco efficiente e incapace di garantire la trasparenza e la tracciabilità dell’intero processo produttivo.
L’azienda ha così iniziato a valutare soluzioni alternative offerte dal mercato e utilizzate da altri produttori del settore, testando diversi sistemi di etichettatura, come le etichette metalliche applicate con silicone, in plastica con chiodo sparato e alcuni tipi di etichette adesive, tutti però senza successo.

La soluzione
Duferdufin-Nucor ha trovato la risposta alle proprie esigenze grazie al completo supporto di KFI (azienda che opera nel settore delle soluzioni di identificazione automatica e Premier Partner di Zebra Technologies) che, una volta analizzati bisogni e problematiche, ha accompagnato l’azienda nella scelta del miglior prodotto: le etichette 8000T Ultra High-Tack Matte di Zebra Technologies, grazie al loro collante superiore e alla resistenza a estreme temperature (da -40° a 150°C) garantita dai materiali utilizzati, hanno assicurato la tracciabilità dei blumi a partire dal loro ingresso in acciaieria.

KFI ha scelto di implementare questa soluzione in quanto si tratta di etichette caratterizzate da un rivestimento di poliestere termico altamente ricettivo, che le rende performanti anche in condizioni difficili e che garantisce un’ottima resistenza anche nel caso di contatto con agenti chimici.

La prima fase del processo di identificazione consiste nell’assegnare ai semilavorati prodotti un’etichetta riportante le informazioni relative a sezione, lunghezza, qualità e numero di colata del blumo, e un codice a barre che permette di effettuare carichi e scarichi di magazzino tramite apposite pistole a lettura ottica.

Per la stampa delle etichette vengono utilizzate le stampanti industriali Z4MPlus di Zebra Technologies: costruite in metallo pressofuso, e dotate di un’ampia scelta di funzioni e opzioni, queste stampanti garantiscono una velocità di stampa superiore e sono progettate per offrire prestazioni elevate per i processi e gli ambienti più impegnativi, come ad esempio quello dell’industria pesante.

Ogni giorno vengono stampate dalle 500 alle 1.200 etichette on-demand applicate poi manualmente sui semilavorati.

L’uso di etichette con codici a barre semplifica la tracciabilità anche in fase di trasformazione dei semilavorati.
All’interno dei laminatoi, i prodotti vengono identificati in fase di ricevimento e di carico di magazzino e, in modo automatico, al momento dell’entrata in forno per la lavorazione.

KFI si è infatti fatta carico anche della progettazione di un sistema per la lettura automatica dei prodotti finiti che, tramite un portale di lettura semplice ed accessibile dotato di scanner industriali, permette la tracciabilità dei dati fin dal lotto iniziale (colata, fornitore, qualità, misure, data, ecc.).

L’utilizzo di sistemi per l’identificazione automatica dei codici ha così permesso di eliminare il rischio di errori e di certificare i materiali utilizzati.

La soluzione adottata garantisce dunque la piena tracciabilità dei materiali in modo semplice e veloce permettendo di risparmiare tempo e quindi denaro.

L’immediatezza dei procedimenti è stata dimostrata dal fatto che il personale non ha necessitato di training specifici per apprendere l’utilizzo degli strumenti, ma è stato sufficiente un breve affiancamento per prendere confidenza con l’utilizzo della stampante e del lettore.

«Riuscire a trovare una soluzione in grado di resistere alle condizioni estreme degli ambienti industriali è stato molto impegnativo, ma alla fine abbiamo trovato il prodotto giusto per le nostre esigenze», ha dichiarato Sergio Bassano, Responsabile Programmazione Duferdofin-Nucor.

«Per il futuro prevediamo di implementare la struttura che già adesso abbiamo, per far sì che l’identificazione dei blumi che entrano nel forno sia del tutto automatizzata».





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