Il 15 maggio, nell’Auditorium Paganini di Parma, Sinfo One ha organizzato il convegno dal titolo “Le innovazioni del futuro hanno radici profonde“: un’occasione per fare una riflessione approfondita sui temi legati all’innovazione tecnologica nel contesto aziendale e produttivo.
Il convegno, che ha preso spunto da un’occasione celebrativa, il venticinquesimo anniversario di Sinfo One, ha offerto l’opportunità ai partecipanti di assistere a una serie di riflessioni sui temi dell’innovazione: argomento sempre strategico per le aziende, ancora più determinante in periodi di crisi economica e contrazione dei consumi.
Il convegno Sinfo One
Non un convegno celebrativo ma una seria riflessione sui temi dell’innovazione insieme ad illustri relatori, quali Marco Grazioli, Senior Partner di Ambrosetti, e Diego Lo Giudice, Technology Advisor di Forrester, che hanno rispettivamente affrontato il tema della innovazione sotto il profilo dell’impatto sul business e dello stato dell’arte della tecnologia.
Il convegno si è svolto di fronte ad una platea composta da imprenditori e top manager di medie aziende italiane, tra le quali spiccavano nomi noti quali Amadori, Calligaris, Illy, Sangemini, Number1, Mutti, Banfi, Chiesi Farmaceutici, Barilla, Carraro, Cariparma Credit Agricòle, rappresentanti delle istituzioni locali, del mondo accademico e di Oracle, della quale Sinfo One è partner dal 1998.
L’evento si è aperto con un filmato, che in pochi minuti ha raccontato 25 anni di storia Sinfo One tracciandone le tappe fondamentali, che hanno seguito di pari passo l’evoluzione della tecnologia. Dall’inizio degli anni ’80, quando inizia l’avventura imprenditoriale di Rosolino Pomi (Presidente Sinfo One) all’inizio del nuovo millennio con la nascita di Sinfo One dalla divisione ERP di Sinfo Pragma.
Il discorso di benvenuto di Rosolino Pomi (Presidente Sinfo One)
Nel suo discorso di Benvenuto, Pomi ha spiegato il perchè della riorganizzazione del 2007 che ha portato alla nascita di Sinfo One: la focalizzazione come fattore su cui fare leva per arrivare all'”eccellenza” e una riorganizzazione pensata per rispondere alla sempre più forte richiesta di know how per gestire la complessità.
Ha raccontato come “One” rappresenti una sfida con se stesso: portare Sinfo One ad essere azienda di riferimento per le PMI Italiane; da qui la scelta di rafforzare l’organizzazione inserendo nuovi profili di elevata esperienza, spesso maturata in grandi società di consulenza internazionali. Ha citato i valori su cui si sta costruendo il futuro di Sinfo One: centralità del cliente; valore delle persone; trasparenza; spirito di squadra ed eccellenza nell’innovazione.
Infine ha spiegato come oggi le aziende si trovino a dovere innovare velocemente su una piattaforma mercato che si muove ad altissima velocità e come l’IT rappresenti un supporto fondamentale.
Fabio Tamiazzo (Dir. Generale Sinfo One) ed il futuro di Sinfo One
Fabio Tamiazzo, Direttore Generale di Sinfo One, ha parlato in chiusura del convegno raccontando come Sinfo One intende rispondere ai temi dell’innovazione e cosa può offrire ai suoi clienti.
Ha parlato dei prossimi investimenti sull’ERP proprietario Si Fides, e sulla piattaforma Oracle: valorizzazione del centro di competenza applicativo e tecnologico, rafforzamento della presenza nel settore alimentare e contemporanea apertura ad altri settori, focalizzazione sul processo di integrazione di altri prodotti, quali Demantra, Hyperion e CRM, e rafforzamento dei servizi di outsourcing.
Sul fronte della consulenza ha annunciato un ulteriore ampliamento delle competenze di processo e funzionali, con l’obiettivo di supportare i clienti prima dal punto di vista funzionale ed organizzativo e poi tecnologico.
Ha spiegato i cinque laboratori di R & D attivi in Sinfo One (ISI Lab – Innovation Sinfo Laboratories) e di come, partendo dagli ISI Lab, Sinfo One si proponga di collaborare, da un lato con l’Università di Parma, per costruire un confronto produttivo con il mondo accademico, e dall’altro con l’Unione Parmense Industriali, per comprendere meglio le esigenze delle aziende. Il confronto è aperto anche verso i clienti con i quali si vuole instaurare un rapporto di collaborazione che permetta di unire le reciproche conoscenze per costruire soluzioni innovative.
Infine il palcoscenico dell’Auditorium Paganini ha rappresentato per Tamiazzo l’occasione per presentare il nuovo strumento di Knowledge Management che Sinfo One lancerà il prossimo autunno: K.I.W.I. (Knowledge Innovative Web Instrument).
Livio Signorelli (Oracle Italia), Diego Lo Giudice (Forrester), Marco Grazioli (The European House-Ambrosetti)
L’intervento di Livio Signorelli, Business Development Manager di Oracle Italia, ha affrontato il tema di come le innovazioni nell’ambito IT possano essere un motore per la crescita e l’espansione delle aziende. Partendo dall’esempio di alcune aziende leader (Microsoft, Starbucks, Amazon, Dell, Ducati, ecc.) che mettono in pratica l’innovazione continua, ha spiegato come l’introduzione di nuovi prodotti diventerà, nei prossimi anni, una strategia di business sempre più critica e come di conseguenza la gestione dell’innovazione come processo sia un imperativo di business.
Diego Lo Giudice, Vice President e Principal Consultant di Forrester, ha spiegato come mettere in pratica l’impresa 2.0. Partendo da un’analisi del “Collaboration market“, definito un tema “caldo” su tutte le aree funzionali, ha sottolineato come l’introduzione di tecnologie 2.0 aumenti la produttività delle persone ma si giustifichi solo se a supporto di “collaborative practices” in linea con gli obiettivi di business.
Marco Grazioli, Senior Partner di The European House-Ambrosetti e autore di numerose pubblicazioni, ha divertito e interessato la platea parlando a “braccio” per quarantacinque minuti. Ha fornito spunti di riflessione su persone, organizzazioni e processi in un mondo guidato dalla conoscenza e sull’innovazione attraverso la collaborazione. Ha raccontato agli imprenditori e manager presenti l’importanza di fare emergere i talenti interni all’organizzazione, ha provocato dicendo che una conflittualità guidata e voluta può stimolare l’innovazione ed essere quindi preferibile ad un’eccessiva armonia.