Servizi e accessori per il trasporto
13 Dicembre 2010
Premessa
Il territorio alpino ha sempre esercitato un ruolo di cerniera tra popolazioni, culture e sistemi economici, al punto da trasformarsi in una vera e propria articolazione di vie di passaggio, dove però la verticalità dilata le distanze-tempo e dove i sentieri e le vie di comunicazione seguono itinerari dettati dal rilievo e dai sistemi di trasporto a disposizione. Attualmente esistono 17 principali direttrici di traffico, su 10 delle quali si sviluppa il 92% del volume del traffico transalpino di persone e merci.
Per quanto riguarda in particolare il traffico merci, negli ultimi vent’anni i volumi movimentati sull’arco alpino sono cresciuti del 221%, in massima parte su gomma e per lo più in transito. Inoltre, diversi studi condotti a livello nazionale e comunitario prevedono non solo un ulteriore incremento dei volumi di traffico per i prossimi anni (scenari previsionali fino al 2030), ma anche un ulteriore squilibrio a favore della strada rispetto al trasporto ferroviario e combinato qualora non vengano adottate soluzioni di intervento efficaci.
I tre segmenti dell’arco alpino
Dati disaggregati territorialmente e per modo di trasporto relativi al traffico di merci attraverso l’arco alpino sono disponibili, in serie storica (dal 1984 al 2004), nell’ambito di “Alpinfo”, una pubblicazione periodica a cura dell’Ufficio Federale per lo Sviluppo Territoriale della Confederazione Elvetica (ARE).
L’ARE ripartisce il sistema dei valichi che costituiscono l’arco alpino in tre segmenti:
1) il “segmento A”, che comprende l’insieme dei valichi che vanno dal Moncenisio al Brennero;
2) il “segmento B”, che comprende l’insieme dei valichi che vanno da Ventimiglia al Tarvisio (traffici da/per l’Italia);
3) il “segmento C”, che comprende anche i valichi che non appartengono alla frontiera italiana, estendendosi da Ventimiglia a Vienna.
Considerando i dati relativi al cosiddetto “arco alpino B” (valichi di Ventimiglia, Monginevro, Moncenisio, Frejus, Monte Bianco, Gran San Bernardo, Sempione, San Gottardo, San Bernardino, Reschen, Brennero e Tarvisio), risulta che nel 2004 il traffico merci su strada e ferrovia è stato pari a circa 155 milioni di tonnellate, con una crescita del 5% rispetto all’anno precedente e del 127% rispetto al 1984.
Circa 96 milioni di tonnellate costituiscono il traffico così definito “di transito”, ossia non originato o destinato nei Paesi confinanti (pari a circa il 62% del totale). Il valico che assorbe una maggiore quantità di traffico che transita attraverso i paesi confinanti è il Brennero, con il 32%; gli altri valichi più importanti si attestano ad una quota che va dal 10% al 17%.
In generale, la ripartizione modale al 2004 su tutti i valichi considerati è (fig. 1):
– Strada 70,1%
– Ferrovia (tradizionale+combinato) 29,9%
Questo dato medio risulta fortemente differenziato se si considera la ripartizione modale per paese confinante. In particolare, occorre tener presente che la quota di traffico ferroviario nell’arco del segmento alpino B che interessa la Svizzera raggiunge ben il 64,7%, mentre solo il 14,6% in Francia ed il 23,2% in Austria.
Per quanto riguarda invece i traffici su gomma, nel 2004 i valichi considerati sono stati attraversati da 108,4 milioni di tonnellate così ripartiti:
– il 40% ha interessato la Francia;
– l’11,5% ha interessato la Svizzera;
– il 48,5% ha interessato l’Austria.
Fonte: nostra elaborazione su dati ARE ( 2005)
Il traffico ferroviario
Per quanto riguarda invece il traffico ferroviario complessivo sui valichi del segmento alpino B, negli ultimi anni si è registrata una notevole crescita del trasporto combinato. In particolare, se nel 1990 il traffico ferroviario rappresentava circa il 40% dei traffici transalpini totali (stradali e ferroviari) e il combinato (accompagnato e non) il 30% dell’intero traffico ferroviario, nel 2004, invece, il traffico ferroviario ha rappresentato circa il 30% dei traffici transalpini totali e il combinato circa il 52% dell’intero traffico ferroviario. Il valico più utilizzato risulta essere quello del San Gottardo, seguito dal Brennero, dal Moncenisio, dal Tarvisio, dal Sempione e da Ventimiglia (tab. 1).
Fonte: nostra elaborazione su dati ARE ( 2005)
In tabella 2 si riportano invece le variazioni percentuali di traffico registrate nel 2004 rispetto all’anno precedente.
Fonte: nostra elaborazione su dati ARE ( 2005)
Gli scenari di sviluppo nel breve e medio termine lasciano prevedere un ulteriore incremento della domanda di traffico merci attraverso le Alpi, che si orienterà sulla strada o sulla ferrovia in relazione alle condizioni economiche, normative, tecnologiche, infrastrutturali e di riequilibrio modale che verranno a determinarsi.