Nel 1997 la creazione del primo standard di riferimento, l’IEEE 802.11, apriva l’era dei sistemi Wi-Fi (Wireless Fidelity), che, servendosi di punti d’accesso e terminali mobili permettono la creazione di una rete flessibile di strumenti comunicanti fra loro, senza l’uso di cavi, ma sfruttando la radiofrequenza.
Il Wi-fi è uno dei possibili standard utilizzati dalle tecnologie wireless – altri sono l’IrDA,, il Bluetooth, il GPRS – e ha avuto il merito di essere utilizzato da molte aziende leader come Nokia, 3Com, Apple, Cisco System, Intersil, Compaq, IBM e altre ancora, che lo hanno riconosciuto e hanno fondato nel 1999 il WECA (Wireless Ethernet Compatibility Alliance), un’associazione internazionale nonprofit nata per certificare l’interoperabilità dei prodotti Wi-Fi.
Il mondo industriale ha individuato da subito le potenzialità insite in soluzioni Wireless/Mobile Computing: si tratta soprattutto di aumenti di produttività delle risorse ottenuti grazie ad una migliore e più veloce gestione del flusso informativo.
I sistemi Wireless permettono infatti di rilevare le informazioni dove nascono, e trasmetterle al sistema informativo in tempo reale, creando così i presupposti per reagire al mercato rapidamente e con maggiore efficacia decisionale.
In quest’ottica la logistica interna aziendale può trarre grande beneficio da reti WLAN (Wireless Local Area Network), basti pensare ai vantaggi che possono derivare da una conoscenza in tempo reale delle giacenze di magazzino, della disponibilità e dell’ubicazione dei prodotti…
“Logisticamente parlando” si possono identificare diverse aree di sviluppo applicativo della strumentazione wireless:
Per quanto riguarda la logistica in entrata, la spunta del materiale in ingresso offre rapidamente la possibilità di identificare eventuali discrepanze tra il dato rilevato e il documento contabile del fornitore. Può altresì essere individuata merce non conforme da ubicare in una specifica area del magazzino per una futura visione più accurata.
I processi di produzione potranno essere “denunciati” al sistema informativo attraverso opportune rilevazioni non solo quantitative (relative al materiale impiegato), ma anche dei tempi effettivi impiegati per ogni ordine di lavorazione, controllando così l’andamento della commessa in base a tempi reali e non a tempi standard.
Al momento della spedizione invece il collegamento fra le informazioni circa la merce prelevata, il destinatario della stessa e il trasportatore permette di redigere agevolmente documenti come il DDT e la stessa fattura.
A fronte di queste potenzialità le aziende presenti su questo mercato non stanno di certo a guardare, ma presentano tanti e sempre nuovi terminali portatili al fine di conquistare quote di mercato.
Intermec ha recentemente lanciato il computer palmare Pen Tablet CT60, il terminale veicolare CV60 e i terminali palmari CK30 e CK1, Datalogic ha presentato il terminale Minec 4x lo scorso Aprile, mentre Symbol il mese scorso ha mostrato la nuova gamma di scanner industriali della linea Symbol LS3408.
Si tratta di modelli dalle funzioni evolute che oltre all’identificazione automatica e al rilevamento dati (anche a distanze considerevoli: l’unità Symbol LS3408-ER può leggere un codice a barre fino a quasi 15 metri di distanza), hanno funzioni di imaging e stampa; il tutto in perfetta sincronia col sistema informativo aziendale che comunica, senza cavi, con questi terminali.