Amazon, Google e Uber, tre delle aziende più importanti attualmente sul mercato, sono sbarcate negli ultimi mesi nel settore della logistica.
La scelta si basa sull’idea di rendere il mondo logistico un ambiente sempre più smart e all’avanguardia.
Inoltre, secondo le stime più recenti, quello dell’e-logistic è un trend che sta coinvolgendo 5 delle più grandi aziende americane, per una spesa complessiva di circa 90 miliardi di dollari all’anno.
A giustificare una cifra di queste dimensioni è la possibilità delle imprese di godere di importanti risorse già predisposte ai fini dell’operato aziendale.
Amazon, per esempio, può contare su una quantità piuttosto cospicua di dati sugli acquisti degli utenti, rendendo in questo modo estremamente facile l’ottimizzazione delle modalità di consegna. Alla luce di ciò è facile comprendere che l’obiettivo principale del marchio è quello di affidarsi sempre meno su trasporti esterni creando un sistema di distribuzione proprio.
D’altra parte, anche Google appare piuttosto competitivo all’interno del settore.
Un aspetto confermato dall’approvazione che Google ha ricevuto dalla Federal Aviation Administration per la gestione di una flotta di droni da utilizzare per la consegna di beni di consumo.
Un’altra azienda che si trova momentaneamente sull’onda del cambiamento e della cescita è Uber, che recentemente ha introdotto nuovi servizi di consegna con UberRush e UberFreight.
Si tratta di progetti basati su un modello di trasporto merci digitale che mirano a collegare spedizionieri e operatori.
In base a quanto detto appare allora chiaro che l’interesse per il big Tech è un ternd che difficilmente andrà a calare, soprattutto nel fiorente e innovativo settore della logistica 4.0.