La digitalizzazione di tutti i settori sta cambiando il modo di produrre e di lavorare.
Sempre di più, i processi produttivi sono automatizzati, grazie alla tecnologia e ai protocolli Internet of Things (IoT) legati alla Logistica 4.0.
Ma non solo. Ogni giorno, l’industria produttiva sposta un po’ di sé online, con software che velocizzano il processo e che permettono di abbassare i costi.
In questo modo, una fabbrica è più efficiente, un negozio più personalizzato e l’assistenza al cliente più smart.
La digitalizzazione ha i suoi rischi, però, soprattutto nell’uso dei protocolli IoT.
È pur sempre Internet, e per questo spesso soggetto agli attacchi di cybercrime e a problemi sia di natura ambientale che umana.
Per questo esiste il piano disaster recovery, grazie al quale è possibile fare una prova gratuita di una VPN per proteggere la catena di fornitura da rischi online.
Serve davvero? Considerando la sempre maggiore automazione dei processi produttivi, mettersi in sicurezza ormai è fondamentale.
Non stiamo più parlando di astratti robot che rubano il lavoro agli umani.
Non è un film di fantascienza, ma una realtà che sta diventando sempre più indispensabile per i produttori – e non solo.
Usare più tecnologia nei processi produttivi vuol dire rendere la fornitura più efficiente, veloce e conveniente.
Ad esempio, le mansioni ripetitive possono essere effettuate da software, invece che da impiegati (che possono essere spostati su altre mansioni); oppure dai bot, in grado di rispondere con maggiore puntualità alle richieste dei clienti.
Questo processo è conosciuto anche con il nome di Lean e permette di automatizzare i processi dell’industria grazie a macchine programmate.
Con l’aiuto dell’intelligenza artificiale o del Machine Learning, la catena di produzione funziona meglio e tutto è connesso, per non sprecare tempo né risparmi.
Sempre di più, quindi, le aziende sono connesse e digitalizzate, anche con i dispositivi IoT.
Gli IoT sono dispositivi smart, in grado di connettersi a Internet per facilitare la vita e la produzione quotidiana.
Quando si parla di dispositivi IoT, si può parlare di dispositivi medici oppure, banalmente, di lampadine o di smartwatch.
Questi sono tutti strumenti in grado di ricevere dati e di trasferirli su reti wireless, senza bisogno dell’intervento umano.
Grazie a questo processo, le informazioni sono sempre accessibili e i benefici sono quasi illimitati.
Infatti, usare questi protocolli aiuta con la tracciabilità di merci, comprese quelle importate, e con la raccolta di dati per motivi assicurativi, ad esempio.
In sostanza, grazie all’Internet of Things, un’azienda può seguire tutto il ciclo di vita di un prodotto, dal concept fino alla consegna al cliente.
Insomma, i benefici di questa tecnologia non mancano e l’industria produttiva lo ha capito bene.
Tanto che dal 2018, il mercato degli IoT è cresciuto da 30 milioni di dollari fino a 113 e si prospetta una crescita del 94% entro il 2024.
Però non mancano i rischi, soprattutto legati al cybercrime.
Per fortuna, proteggere la propria catena di produzione è facile: basta usare una rete VPN.
Sicura, veloce da installare e assicurata, questa rete protegge la produzione e anche i dispositivi con tecnologia IoT.
È possibile fare una prova gratuita VPN, per scegliere il network più adatto alle proprie esigenze.
Ci sono opzioni per tutte le necessità, dalla garanzia dell’anonimato fino a una crittografia invidiabile.
Dato che queste connessioni sono disponibili per tutti i dispositivi e i sistemi operativi, sono perfette per proteggere i dispositivi IoT.
Con una semplice rete VPN, la logistica è protetta, garantita e migliorata.
Con poche accortezze, il cybercrime sarà solo un ricordo.