Anita, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese di autotrasporto merci e logistica che operano in Italia e in Europa, ha lanciato, nel corso dell’audizione nella commissione Lavori pubblici del Senato, l’allarme sull’aumento dei costi nel settore dell’autotrasporto.
L’associazione ha denunciato non solo l’aumento del costo del gasolio, che ha portato nelle scorse settima alle proteste degli autotrasportatori, ma anche l’aumento del costo del gas naturale liquefatto, un combustibile utilizzato come alternativo a quelli attualmente in uso.
Il costo dei veicoli alimentati a GNL, il 30% più cari rispetto a quelli standard, unito all’aumento del costo di questo combustibile sta bloccando le imprese dall’ordinare nuovi mezzi.
Un aumento dei costi che, col passare del tempo, potrebbe portare, denuncia Anita, a un rallentamento all’evoluzione delle flotte del settore del trasporto verso veicoli alimentati con questo tipo carburante, noto per le sue emissioni notevolmente più basse rispetto al gasolio.
Thomas Baumgartner, presidente di Anita, ha dichiarato: “Oggi già tutti i nuovi investimenti da parte degli autotrasportatori in nuovi ordini di mezzi a GNL sono stati bloccati, si rischia di invertire di nuovo il trend – considerando che anche i mezzi hanno un costo del 30% in più”.
Si tratta di un aumento decisamente consistente che sta contribuendo a rallentare la transizione delle imprese del settore verso carburanti alternativi al gasolio.
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