Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale è ancora in corso, ma l’interesse verso questo ambito è rilevante da parte delle aziende.
Secondo uno studio effettuato dall’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano che riguarda le principali imprese a livello mondo e Italia, rispettivamente con fatturato superiore a 15 e 1,5 miliardi di dollari, in Italia il 56% di esse ha avviato progetti di Artificial Intelligence, mentre in Francia e in Germania la percentuale sale fino al 70%.
In particolare, in Italia i settori che investono di più sono banche, finanza e assicurazioni, automotive, energia, logistica e telco.
Al momento, però, ci troviamo ancora in una fase iniziale: tali progetti sono orientati soprattutto su soluzioni di Intelligent Data Processing (35%) e di Virtual Assistant/Chatbot (25%).
Inoltre, nel mondo solo il 38% dei casi analizzati è a pieno regime, mentre il 21% è ancora in fase di implementazione.
Secondo i direttori dell’Osservatorio Nicola Gatti, Giovanni Miragliotta e Alessandro Piva, “la velocità di diffusione nei diversi ambiti non sarà omogenea, ma dipenderà da fattori tecnologici e di conoscenza.
Le imprese italiane stanno ponendo a questo tema grande attenzione per non perdere occasioni di miglioramento della competitività”.
“Siamo solo agli inizi – sostengono – di un percorso di diffusione e di comprensione del potenziale dell’intelligenza artificiale, che porterà a definire meglio i confini applicativi e il grado di intelligenza di una soluzione”.