Tra i Paesi della vecchia Europa, l’Italia ha l’età media dei veicoli pesanti più alta.
A dirlo è uno studio elaborato da Eurostat.
Dai dati è emerso che nel nostro Paese solo il 45% delle merci in viaggio su gomma è trasportato da tir con meno di 5 anni di vita, mentre il 40% viaggia su veicoli tra i 6 e i 9 anni e il restante 15% su automezzi con più di 10 anni.
Un parco camion datato fa sorgere diversi problemi, primo tra tutti quello dell’inquinamento atmosferico e in seconda battuta quello della sicurezza stradale.
In parallelo, con l’invecchiamento degli automezzi italiani, sono in diminuzione anche le nuove immatricolazioni, come confermano i dati di Unrae.
È notevole il ritardo che l’Italia accusa nei confronti degli altri Paesi dell’UE: in Gran Bretagna la percentuale di nuovi veicoli arriva al 73%, in Lussemburgo al 77%, in Germania addirittura fino all’83%.
Sono diversi i fattori che hanno portato a questo handicap, primo tra tutti la recessione che ha colpito il settore negli ultimi anni, con a seguire la concorrenza sleale praticata dai vettori est europei.
Per dare sollievo a una situazione di vera e propria emergenza, il Governo ha indirizzato un decreto per favorire il ritorno agli investimenti, mettendo a disposizione circa 40 milioni di euro per l’ammodernamento della flotta di mezzi pesanti.
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