È la cosiddetta “quarta rivoluzione”.
L’IoT (Internet of Things) è sempre più presente nel mondo del lavoro e si basa sull’idea che ogni oggetto possa scambiare informazioni con altri oggetti e riceverne input a sua volta.
È arrivato nel 2010 e ha già connesso miliardi di dispositivi: si stima che entro il 2020 saranno 50 miliardi.
Il passaggio più importante è quello dalla vendita del mero prodotto alla vendita di sistemi integrati di prodotto e servizio, che consente all’azienda di aggiornare in tempo reale le informazioni che riguardano il funzionamento degli articoli.
Questi vantaggi sono visibili anche nel settore della logistica: una ricerca di Bergh Insight ha messo in luce come i sistemi di tracciabilità dei container, in uso nel trasporto intermodale,
sono destinati ad aumentare del 67% ogni anno.
Non solo tracciabilità, ma anche ottimizzazione della supply chain e monitoraggio dello stato d’integrità della merce, anche da remoto.
Questo è possibile grazie alle etichette Rfid, la localizzazione Gps, il monitoraggio dei parametri (grazie ai sensori elettronici) e la trasmissione tramite Wi-Fi o GSM/GPRS.
A tali facilitazioni si aggiunge quella della sicurezza, non solo dei prodotti e dei mezzi, ma soprattutto delle persone.