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Raggiunto l’accordo sul trattato commerciale fra l’UE ed il Canada
Puntare sulla crescita e non sul protezionismo: così il Ministro Calenda, più cauta la posizione di Coldiretti


Trasporti Nazionali e Internazionali

Raggiunto l’accordo sul trattato commerciale fra l’UE ed il Canada

16 Febbraio 2017

L’Europarlamento ha dato il via libera al CETA, ovvero al trattato per gli scambi commerciali con il Canada.

Puntare sulla “crescita” piuttosto che sul “protezionismo”: così è stato commentato il raggiungimento dell’accordo che, secondo il Ministro Carlo Calenda, porterà a numerosi vantaggi per il nostro Paese, quali l’abbattimento di dazi su beni di rilievo per il nostro export come macchinari industriali (fino al 9,5%), mobili (fino al 9,5%), calzature (fino al 20%) ed il riconoscimento per 41 indicazioni geografiche italiane (Iigg) su un totale di 171 europee.

Quest’ultimo è numero alto rispetto al totale dell’UE, ma sempre basso rispetto rispetto alle 289 denominazioni Made in Italy registrate.
Più cauto il giudizio dell’associazione degli agricoltori Coldiretti, la quale ricorda che “i produttori canadesi potranno continuare ad utilizzare il termine Parmesan ma anche produrre e vendere, come già fanno, Gorgonzola, Asiago, Fontina dove dovrà essere aggiunta l’indicazione Made in Canada”.

C’è però anche uno spiraglio: finalmente entrerà sul mercato canadese il prosciutto di Parma Dop fino ad ora precluso, in coesistenza però con quello dell’azienda privata che ne ha registrato il marchio.
È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti dell’approvazione da parte dell’Europarlamento del Ceta (Comprehensive Economic and Trade Agreementr) con il Canada sulle produzioni alimentari ad indicazione geografica Made in Italy.





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