10 Ottobre 2011
Il prossimo 19 ottobre si terra a Parma, presso le Fiere di Parma e nell’ambito di Cibus Tec 2011, il LOGISTICAMENTE ON FOOD.
Si tratta dell’importante convegno autunnale di Logisticamente che, in questa occasione, con il consueto contributo dell’Unione Parmense degli Industriali, viene focalizzato sul comparto agroalimentare e contestualizzato in una manifestazione fieristica storicamente dedicata solo alla tecnologia per l’industria alimentare.
Quest’anno al Cibust Tec si parlerà anche tanto di logistica: istituzioni ed aziende hanno infatti manifestato per tale tema un interesse nuovo ed importante.
D’altronde la rilevanza della logistica nell’agroalimentare è evidente: questo è uno dei pochi settori nei quali la logistica contribuisce, nel bene e nel male, alla qualità del prodotto.
Pensiamo a quanto i tempi di distribuzione incidono sulla qualità dell’ortofrutta; ai prodotti che, pur uscendo perfetti dallo stabilimento, giungono avariati nelle mani del consumatore; alla differenza tra prezzi alla produzione ed al consumo… pensiamo alle aziende che producono conserve alimentari e che richiedono flussi campo-stabilimento e flussi all’interno dello stabilimento estremamente tirati.
In tutti questi casi occorrerebbe pianificare in modo coordinato ogni passaggio del viaggio che va dalla terra alla tavola; e non basta pianificare: occorre gestire, controllare e, ove possibile, giungere alla rintracciabilità, cioè all’individuazione dei componenti, della loro origine e di tutti i passaggi attraverso i quali il prodotto si è formato.
Come se non bastasse poi, la logistica dei prodotti agroalimentari è connotata da caratteristiche e peculiarità particolarmente difficili da gestire: coordinamento efficiente dei processi produttivi, rapporti con i fornitori e relativi contratti, mantenimento della catena del freddo, conformità rispetto alle numerose normative sorte a tutela dei consumatori.
Sembra che per raggiungere buoni obiettivi di efficacia ed efficienza aziendale, gli attori della filiera debbano ottimizzare tempi e risorse, senza esimersi dalla visione sistematica di Supply Chain.
Sembra che per poter competere sul mercato, in un settore fortemente condizionato dalla crisi dei consumi e veicolato da un’ottica pull, le aziende del settore debbano sforzarsi di comprendere meglio le reali esigenze del consumatore, modulare l’offerta e immettere sul mercato quello che il consumatore effettivamente vuole, avvalersi di operatori logistici ad alto valore aggiunto, dotarsi di un efficiente sistema informativo.
Ma ci sono anche aziende e manager che la pensano diversamente.
I momenti centrali del convegno saranno le due tavole rotonde i cui temi hanno fornito lo spunto al titolo di questo editoriale: il futuro della logistica agroalimentare e le sfide (reali) che ci attendono.
E’ evidente che le aziende e le filiere si debbano riorganizzare, è probabile che le grandi aziende abbiano strategie innovative nel cassetto, è noto che il rapporto servizio/costi debba essere migliorato, è vero che quello che si dovrebbe fare è diverso sia da quello che si potrebbe fare sia da quello che si vuole fare,… ma spero che con l’aiuto di tutti gli intervenuti si parli anche di questioni concrete ed operative.
Ecco, in ordine sparso, i temi a mio avviso veramente rilevanti:
Insomma, ci sarebbe tanto di cui discutere.
Siamo di fronte ad una logistica di grande rilevanza strategica, una logistica difficile da gestire, una logistica che richiede alte prestazioni (gli alimenti non hanno generalmente vita lunga), una logistica che deve costare poco (molti alimenti hanno un basso valore).
Sembra impossibile.
Invece quotidianamente qualcuno lo fa, e sono convinto che in futuro lo farà anche meglio.