Trasporti nazionali e internazionali
Ue: la fine dello Schengen costerebbe fino a 18 miliardi l'anno.
04 maggio 2016
“Una situazione eccezionale in cui sta rischiando forse come non ha mai rischiato da quando è stata inventata”.
Così il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, intervenuto ad un convegno presso la facoltà di Economia della Sapienza di Roma, ha descritto lo stato di salute dell'Unione Europa.
Il ministro ha descritto come pericolosa la fine di Schengen, più pericolosa della crisi dell'euro.
La fine dell'accordo avrebbe per l'Europa un costo di 18 miliardi di euro l'anno, stimato dalla Commissione Ue nelle previsioni economiche di primavera.
Tra i costi diretti, quelli del trasporto merci contribuirebbero per 1,7 miliardi di euro fino a un massimo di 7,5 miliardi, contando che nel 2014 ci sono state 57 milioni di operazioni di trasporto transfrontaliero e tenendo conto di un aggravio di costi di 55 euro all'ora.
La mobilità delle persone vedrebbe aumentare il costo per i passeggeri da 1,3 miliardi a 5,2 miliardi l'anno.
Ci sarebbero poi dai 600 milioni ai 2,2 miliardi di costi per ristabilire i controlli da parte degli Stati.
Ci sono poi una serie di costi indiretti, come ad esempio la diminuzione del commercio tra i Paesi fra il 10 e il 20% a lungo termine, una tassa del 3% sul valore delle merci e dei servizi, con una riduzione del PIL dell'area Schengen dello 0,8% nel 2025.