Premessa
È stata recentemente pubblicata la ventesima edizione del Borsino Immobiliare della Logistica, che illustra, in riferimento al secondo semestre 2015, lo stato di salute del mercato immobiliare logistico a livello nazionale, con particolare attenzione alle “prime location” italiane e ai trend delle maggiori località logistiche europee.
Per approfondire il tema della logistica farmaceutica in Italia, l’edizione si è avvalsa dello studio dell’Università Cattaneo LIUC, di un’intervista al Vice Presidente di AssoRam, delle testimonianze delle aziende H. Essers e Neologistica, delle interviste all’amministratore delegato del Terminal Intermodale di Nola e al Presidente dell’Interporto di Padova, e del Questionario del Borsino, che riporta le testimonianze di 40 aziende specializzate del settore.
I numeri
L’industria farmaceutica italiana, con una produzione di 14,2 miliardi, coinvolge circa 180 imprese, per una produzione stimata di 28,7 miliardi di euro per il 2014, di cui 21 miliardi – più del 70% – finalizzata per l’estero.
Aspetto determinante di quest’industria è quello della distribuzione: si calcola che nel 2014 siano state fatte quasi 610 milioni di ricette per 1,1 miliardi di confezioni medicinali di classe A, a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
A questo numero vanno aggiunti i 220 milioni di classe A acquistate da privati, quelli a carico dei cittadini (250 milioni di farmaci classe C) e quelli da banco, senza prescrizione, che ammontano a 290 milioni, per un totale complessivo di circa 1,9 miliardi di confezioni dispensate nel 2014.
L’approfondimento dell’Università Cattaneo LIUC
La LIUC Università Cattaneo, con il contributo del Professore Fabrizio Dallari, Direttore C-Log (Centro di Ricerca sulla Logistica), di Elisabetta Garagiola del Crems (Centro di Ricerca in Economia e Management in sanità e nel sociale) e di Mattia Negri di C-Log, ha analizzato la situazione e l’evoluzione della filiera logistica del settore farmaceutico, cercando di individuare i trend futuri.
A introdurre lo studio una descrizione dei principali attori che fanno parte di questa filiera, ovvero:
I vari attori si muovono poi non in modo consequenziale ma attraverso tre canali distributivi che riforniscono o le farmacie o gli ospedali o i distributori intermedi (i grossisti), e ciò avviene seguendo 3 modelli: il modello distributivo a un deposito, quello a due depositi e quello a tre o più depositi.
Il modello a un deposito prevede un magazzino centrale strategico rispetto gli stabilimenti di Nord Italia e Europa, consentendo tempi di consegna tra 24 e 72 ore.
Il modello a due depositi prevede un deposito per l’Italia settentrionale, parte del centro e la Sardegna, e un secondo deposito per il meridione con consegne tra le 24 e le 48 ore.
Il modello a tre o più depositi aggiunge un terzo deposito in Sardegna o Sicilia sempre con tempi tra le 24 e 48 ore, con un servizio più efficiente nelle aree coperte dal secondo deposito.
Come possibili trend futuri, rispetto i dati raccolti, lo studio ipotizza un aumento dei canali di distribuzione diretta, a scapito di quella intermedia; uno spostamento delle principali case farmaceutiche verso le distribuzioni centralizzate; una maggiore attenzione alla relazione con il proprio provider di servizi logistici da parte delle case farmaceutiche.
L’Italia e le nuove Good Distribution Practice
L’intervista con Pierluigi Petrone, Vice Presidente di Asso-Ram, l’associazione Operatori Commerciali e Logistici che si occupa della Distribuzione Farma & Salute, illustra i cambiamenti relativi all’introduzione delle nuove Good Distribution Practice (GDP), pubblicate nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 5 novembre 2013, e al momento in fase di recepimento in Italia.
La normativa comunitaria, imponendo standard di qualità sempre più alti, lancia nuove sfide per migliorare le performance logistiche per gli attori della filiera distributiva, anche rispetto la protezione della filiera legale, impedendo l’introduzione di farmaci contraffatti.
Le principali novità introdotte sono infatti un focus più attento sull’anticontraffazione per la filiera distributiva (direttiva 2011/62/UE), il cambiamento dell’approccio verso il sistema qualità, che ora definisce un’analisi del rischio definita in responsabilità, processi, misure di gestione del rischio e nuove tematiche come l’outsourcing, i broker, le operations.
L’Italia è uno dei Paesi che per primi ha regolamentato il settore della distribuzione con norme specifiche, introducendo l’utilizzo di strutture coibentate, assicurando una maggiore sicurezza del trasporto per le temperature.
L’Italia, dai dati di Farmindustria, è il secondo Paese in Europa per la produzione farmaceutica, ma a causa della quasi totale assenza di magazzini di fabbrica i medicinali vengono trasportati ai magazzini dei depositari: il livello di outsourcing raggiunge dunque il 97%.
La previsione per i prossimi anni, secondo Petrone, è quella di un crescente fenomeno di concentrazione degli attori della filiera, a vantaggio di pochi attori di grandi dimensioni, in grado di avere network internazionali, grande integrazione con i clienti e elevate risorse: tale fenomeno è destinato per forza di cosa ad aumentare.
Testimonianze aziendali e il questionario del Borsino
Dopo la testimonianza di H. Essers, che ha presentato la soluzione UNIDOSE come esempio di semplificazione per la gestione di medicinali monodose all’interno della logistica ospedaliera, e l’esperienza dell’operatore milanese Neologistica, che ha puntato sull’automazione per offrire ai propri clienti flessibilità e velocità di risposta con conseguente aumento di produttività per le aziende, il Borsino riporta i dati del questionario di questa edizione, sottoposto a 40 aziende specializzate nel settore.
Dal questionario sono emersi i dati sulla distribuzione, le giacenze, il trasporto, le caratteristiche ideali dei capannoni e l’incidenza sul prezzo finale.
Per quanto riguarda la distribuzione del farmaco in Italia, emerge che questa è concentrata perlopiù nelle aeree del centro e del nord (67%), mentre il sud (33%) è l’area con maggiore possibilità di espansione.
Parallelamente, per la giacenza, al sud è compresa tra i 5 e i 10 giorni, mentre al nord risulta superiore ai 10 giorni.
Rispetto al trasporto, invece, risulta che la gomma resta ancora la più usata, con una percentuale del 100% sul totale degli intervistati, mentre per quanto riguarda le domande su quali elementi vadano ad incidere maggiormente sul prezzo finale del prodotto, ne è risultato che sono prevalentemente le GDO e in parte minore le spese di trasporto.
Dal questionario sulle caratteristiche ideali per i capannoni destinati alla logistica farmaceutica, ne è risultato che la grandezza per i grossisti deve essere superiore ai 3.000 mq, mentre per i depositari superiore ai 10.000, con una altezza tra i 10 e i 14 metri.
Per informazioni: www.borsinoimmobiliarelogistica.it.