Trasporti nazionali e internazionali
L’associazione autotrasporto CNA-Fita costituita Parte Civile in un processo per mafia.
27 giugno 2015
Accade per la prima volta che un’associazione di autotrasportatori si costituisca Parte Civile in un processo per mafia, in particolare nei procedimenti giudiziari ‘Aemilia’ e ‘Caronte’.
Del dettaglio, CNA-Fita ha deliberato a maggioranza di prendere parte attiva nei due procedimenti giudiziari che vedono coinvolti nelle indagini imprenditori del settore, accusati di aver inquinato il mercato, ledendo in questo modo anche l’immagine e la credibilità di quegli imprenditori che operano in modo onesto e nel rispetto delle leggi.
Cinzia Franchini, presidente di CNA-Fita, afferma: “Uno dei tratti distintivi della mia
Presidenza è stato avversare fin dall’inizio l’illegalità diffusa di stampo mafioso, ma anche le devianze del mercato causate da alcune lobbie”.
Anche l’avvocato antimafia Vincenza Rando, che assiste l’associazione, commenta l’accaduto: “La decisione assunta dalla Presidenza CNA-Fita è altamente significativa e crea anche un precedente.
Un’associazione di categoria che prende una precisa e chiara posizione contro coloro che danneggiano la legalità è una scelta di grande responsabilità.
La costituzione di parte civile è un atto importante perché gli imputati di gravi reati, che danneggiano l’economia sana e violano le regole del mercato, offendono e danneggiano tutta la categoria e ne arrecano un profondo danno economico e di immagine”.
Procedimenti giudiziari come questi fanno emergere come la mafia sia ampiamente radicata anche nel settore dell’autotrasporto.
Dalle intercettazioni telefoniche si evince, per esempio, come un boss possa imporre le tariffe dei trasporti su larga scala.
Da qui la necessità dell’associazione CNA-Fita di denunciare una situazione che richiede una soluzione sempre più urgente.