Il Piano Strategico Nazionale dei Porti e della Logistica, che il Governo si accinge a varare riducendo a otto il numero delle autorità portuali, secondo Filt Cgil non è solo “incoerente sul piano degli indirizzi strategici necessari al Paese”, ma va anche a rompere “un equilibrio ventennale nella portualità”.
La Federazione dei Trasporti della Cgil suggerisce che “sarebbe invece il caso di riconsiderare l’impianto generale partendo dalla individuazione dei porti ‘Core’, connessi alle reti Ten-T , indicati dalla Commissione Europea e già recepiti anche dal dibattito parlamentare fin qui svolto”.
“In merito alla governance dei porti – come spiega l’organizzazione sindacale – siamo per un modello regolamentato, non frammentato, che punti ad accrescere il livello di professionalità attraverso una buona formazione, anche a tutela dei lavoratori in merito alla sicurezza sul lavoro, in un settore ancora, purtroppo, ad alto rischio”.
“La proposta del governo, se sarà confermata, creerà un non governo di un sistema delicatissimo che rischia di passare dalla pace sociale al conflitto”, è il giudizio finale di Filt.