Dal 1° gennaio 2015 è entrata in vigore in Germania la nuova normativa sul salario minimo garantito, la quale prevede che chiunque lavori in quel Paese debba inderogabilmente percepire uno stipendio minimo di 8,50 euro lordi all’ora.
Questa normativa riguarda tutti i settori, ma rischia di avere un impatto pesante sulle imprese di autotrasporto.
Infatti, gli obblighi connessi alle nuove disposizioni riguardano certamente chi effettua attività di cabotaggio in Germania; inoltre, secondo quanto sostenuto dall’IRU e da altre fonti, compreso il ministero Federale del Lavoro tedesco, essi interesserebbero anche chi effettua attività di trasporto internazionale da/per la Germania e, addirittura, chi semplicemente è in transito pur essendo diretto in altri Stati.
Ad essere preoccupate non sono tanto le imprese di autotrasporto italiane, ma le imprese di trasporto dei Paesi dell’Est.
Molti dubbi sono stati sollevati da Francia e Olanda alle autorità di Bruxelles.
Non a caso la Conftrasporto – riferisce il Fai – ha immediatamente interessato il Ministero dei Trasporti, chiedendo l’emanazione di una nota ufficiale che chiarisca con precisione l’ambito di applicazione della normativa (quindi, se è limitato al cabotaggio oppure se interessa anche il trasporto internazionale in generale – destino/transito) e le formalità da seguire per evitare di essere sanzionati.