E’ praticamente certa la data del 31 marzo che dà per paralizzato il porto di Napoli.
Il FAI, Federazione degli Autotrasportatori Italiani guidata da Pasquale Russo, ha infatti dichiarato uno sciopero di cinque giorni finalizzato a smobilitare lo stato di impasse dello scalo partenopeo che continua a perdere traffico con gravi ripercussioni economiche sui lavoratori e sulle imprese.
Allo sciopero di FAI si associano – lo annunciano con un comunicato congiunto – anche Ccsea, Assospena, Assoagenti, il consiglio territoriale degli spedizionieri doganali ed i terminal container Conateco.
L’obiettivo comune è fare pressione sul governo e sul Ministro Lupi per sbloccare la nomina del presidente dell’Autorità Portuale di Napoli e mettere fine “alla situazione di abbandono, all’incapacità a tutti i livelli delle istituzioni di gestire l’adeguamento delle banchine e dei fondali.
La darsena di levante – insistono gli operatori – l’unica opera fondamentale in grado di accogliere le navi containers oltre i 5/6mila teus, fa ancora parte del libro dei sogni”.
Una paralisi che è già costata tanto in termini di perdita di traffico e di finanziamenti perduti.
“Se questa volontà prenderà concretezza, commenta Russo – saremmo anche disposti a sospendere l’azione di sciopero. Altrimenti siamo pronti a portare i nostri Tir davanti al Ministero. Lo verificheremo in questi giorni”.