Da un lato il rilancio del cargo ferroviario e le modalità di contribuzione pubblica attraverso il servizio universale, dall’altro la riorganizzazione del servizio di manovra ferroviaria negli scali e l’accesso all’infrastruttura ferroviaria: queste le linee guida offerte da FerCargo, che si è riunita in assemblea a Milano ponendo l’attenzione delle quattordici aziende associate (Captrain Italia, Compagnia Ferroviaria Italiana, Crossrail, GTS Rail, Interporto Servizi Cargo, Hupac, Fuorimuro, InRail, Nordcargo, Oceano Gate, Rail Cargo Italia, Servizi ISE srl, Rail Traction Company e SBB Cargo Italia) su queste due tematiche e offrendo una panoramica sul traffico merci.
Nonostante la crisi economica, infatti, nel 2013 le imprese ferroviarie private italiane hanno superato i 250 milioni di euro di fatturato, garantendo complessivamente 13,5 milioni di treni/km (+5% rispetto al 2012), pari al 30% dell’intera quota di mercato nazionale italiana. Gli occupati diretti sono circa 1500, un dato anche questo in crescita di circa il 5% rispetto all’esercizio precedente.
Il presidente dell’associazione, Giacomo Di Patrizi, ha affermato: “Il nostro bilancio come associazione è positivo, ma non altrettanto si può dire per la situazione del trasporto ferroviario merci in Italia, che rimane il fanalino di coda in Europa.
Nonostante l’interessante crescita registrata delle nostre imprese ferroviarie aderenti nel 2013, la perdita stimata per l’intero comparto è del 40% fra il 2008 e il 2012, pari a 35 milioni di treni/km“.
Di Patrizi ha proseguito: “Nel 2013 c’è stato un lievissimo incremento, quasi impercettibile, nonostante nulla sia stato fatto dalle istituzioni preposte nel corso dell’ultimo anno facendo sì che la situazione sia rimasta la stessa che ha visto un reale crollo del traffico negli ultimi cinque anni”.
FerCargo propone, quindi, un piano per il rilancio del settore, indicando alcuni interventi urgenti: differenti criteri e maggiore flessibilità nell’accesso all’infrastruttura ferroviaria, revisione del piano di riorganizzazione del servizio di manovra ferroviaria e differenti modalità di contribuzione economica al comparto finora utilizzate senza nessun vantaggio per il sistema.