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I Warehouse Management System: evoluzione della specie.
Com'è, come dovrebbe essere e come sarà un buon WMS. Intervista a Mario Ascari di Pro-Vision.


Hardware e Software per il Magazzino

I Warehouse Management System: evoluzione della specie.

5 Settembre 2013

Premessa


Impossibile pensare alla logistica senza pensare all’informatica: come è noto, vanno di pari passo. E come è noto, se il cuore della logistica di un’azienda è il magazzino (non importa se gestito internamente o affidato in outsourcing), il WMS (Warehouse Management System) ne regola il funzionamento e ne gestisce i flussi.
Anche seguendo gli spunti dei nostri lettori, e grazie all’aiuto di Mario Ascari, Amministratore Delegato di Pro-Vision, proviamo a dare qualche informazione in merito.

Logisticamente dà appuntamento a chi intendesse approfondire il tema del material handling al convegno ‘C’è movimento in magazzino!’, in programma a Salsomaggiore Terme (PR) il 16 ottobre 2013; la partecipazione è gratuita previa iscrizione sul nostro sito internet.

 

Conversazione con Mario Ascari


In base alla sua esperienza, qual è lo stato dell’informatizzazione dei magazzini in Italia? E qual è la percezione delle imprese sullo stato dell’informatizzazione del proprio magazzino?

Buona parte delle aziende italiane si è posta, già da tempo, l’obiettivo di organizzare informaticamente il magazzino. Tuttavia solo una bassa percentuale di aziende si ritiene pienamente soddisfatta dei risultati ottenuti.
La maggior parte pensa che i margini di miglioramento siano ancora ampi. Indicativamente si può considerare che oltre l’80% delle grandi aziende (con oltre 200 addetti) si sia dotata di un sistema WMS.
Tale percentuale decade vertiginosamente a non più del 40% se si considerano le piccole/medie aziende (meno di 50 addetti).

Ci sono settori nei quali le imprese sono maggiormente propense a dotarsi di un WMS rispetto ad altri?

Sicuramente la grande distribuzione e il settore alimentare sono i settori più attivi. Seguono il manifatturiero, il meccanico e il fashion.

Da un lato le imprese hanno difficoltà di accesso al credito, e quindi sono poco propense a fare investimenti, mentre dall’altro c’è l’esigenza di aumentare l’efficienza dei processi attingendo all’innovazione. Che effetti ha avuto la crisi economica sul mercato dei WMS?
La necessità di aumentare l’efficienza dei processi, nonché di elevare il livello di servizio, è diventata ancor più stringente a causa del perdurare della congiuntura.
Ciò ha aumentato la priorità d’investire sul fronte WMS allargando la domanda.
In estrema sintesi, il mercato dei WMS può essere considerato anticiclico. La difficoltà di accesso al credito sta tuttavia pesantemente penalizzando il mercato dei WMS non consentendogli di raggiungere lo slancio atteso.


È invalsa l’opinione che il concetto di ‘piccola impresa’ sia associato all’artigianalità e conseguentemente a processi non standardizzati: in linguaggio logistico, uno dei termini per definire tutto questo è ‘inefficienza’. Allo stato attuale delle cose, ci sono soluzioni tecnologiche in grado di far lavorare le piccole imprese con gradi di efficienza paragonabili alle imprese maggiormente strutturate?
La sfida più impegnativa è proprio quella di consentire alla ‘piccola impresa’ di ottenere quel vantaggio competitivo che solo una gestione informatizzata dei processi logistici può dare. Nella maggior parte dei casi le criticità non sono legate a fattori tecnici o economici ma culturali.
Nella piccola e media azienda il WMS viene spesso erroneamente considerato uno strumento complesso che potrebbe ridurre, o quantomeno compromettere, la flessibilità e le peculiarità aziendali.
In altre parole, le piccole e medie aziende non sempre considerano la standardizzazione un elemento vincente a cui puntare.
Personalmente ritengo che ciò possa essere più che vero e che nella maggior parte dei casi non debba essere l’azienda ad omologarsi al WMS ma il WMS ad adattarsi all’azienda. Ciò comporta che i nuovi WMS debbano essere prima di tutto estremamente flessibili e semplici da personalizzare.
In tale scenario assume un ruolo centrale il consulente logistico, che deve farsi carico non solo di organizzare i processi logistici ma anche di stabilire come meglio gestirli informaticamente.
Al contrario di quello che si potrebbe ritenere, l’implementazione di un WMS in una piccola azienda non sempre risulta più semplice ed agevole rispetto a ciò che avviene in quelle di grandi dimensioni.
La professionalità del consulente e l’esperienza del fornitore del WMS sono due fattori senza i quali non è possibile implementare una buona soluzione, pertanto, per una piccola impresa, la scelta del fornitore del WMS è più importante della scelta del software.

Cosa ne pensa delle formule ‘Software as a service’ in ambito WMS?
In ambito WMS la formula ‘Software as a service’ (SaaS) non sta riscuotendo grandi risultati.
La percentuale di aziende che ha adottato tale scelta è praticamente trascurabile e ciò è dovuto al fatto che buona parte dei costi d’implementazione di un WMS sono legati alle personalizzazioni e agli interfacciamenti specifici che non consentono ancora di rendere vantaggioso il ricorso alla formula SaaS.

Quali sono secondo lei gli elementi di innovazione più importanti degli ultimi anni nell’ambito dei software dipartimentali per il magazzino? E quali sono le caratteristiche a cui oggi chi vuole dotarsi di un gestionale per il magazzino non può (e non deve) rinunciare?
Recentemente in ambito logistico non sono mancate innovazioni, soprattutto per quanto attiene alla sfera dei software dipartimentali.
In primo luogo si è allargata l’offerta di prodotti, di funzionalità e di fornitori. Più nello specifico si è assistito all’immissione sul mercato di tecnologie e prodotti che hanno integrato i dipartimentali con i mezzi di movimentazione, automatizzando la maggior parte delle attività.
RFID, Voice Picking, Visual Tracking, Auto Navigation, Pick to Light, Kanban Elettronico sono elementi ormai noti alla maggior parte degli addetti ai lavori, che solo quale anno fa non appartenevano nemmeno al nostro lessico.
Specifiche funzionalità di analisi, pianificazione e controllo (Dashboard, KPI, ecc.) hanno arricchito le potenzialità dei WMS offrendo alle aziende strumenti finora disponibili solo sui grandi ERP.
A mio avviso, per prima cosa un WMS deve essere molto semplice da usare ed estremamente flessibile.
La semplicità non deve essere circoscritta solo all’usabilità, ma deve essere una caratteristica intrinseca che assicuri di poter velocemente rivedere e rimodellare i flussi.


La maggior parte dei WMS attualmente disponibili risultano ancora eccessivamente articolati soprattutto in relazione alla capacità di adattarsi nel tempo ai mutamenti aziendali.
Se nell’installazione di un WMS le voci di costo legate alle personalizzazioni risultano marcatamente elevate vuol dire che il WMS è troppo rigido e non si presta facilmente ad essere adattato alle specifiche esigenze aziendali, attuali e soprattutto future.
In tal caso il WMS si trasformerà in un vincolo e non consentirà all’azienda di cogliere le opportunità che un mercato in perenne evoluzione presenterà.
Per il resto, la maggior parte di WMS di fascia media possono considerarsi paragonabili in termini di funzionalità e prestazioni. Ciò che cambia è l’approccio, la strategia commerciale e la flessibilità del produttore.

In che direzione stiamo andando ora, e come prevede che saranno i WMS di domani?
Molto probabilmente, entro il prossimo quinquennio la maggior parte delle aziende si sarà dotata di un WMS.
Il protrarsi della crisi accentuerà la concorrenza, e le aziende continueranno a migliorare il proprio vantaggio competitivo ottimizzando, ancor di più, la gestione logistica ed il livello di servizio.
Al WMS sarà quindi richiesto non solo di coordinare l’attività di magazzino, ma anche di gestire e pianificare le scorte, gli approvvigionamenti, i trasporti, le manutenzioni delle risorse tecniche nonché di monitorare l’andamento delle diverse attività mediante strumenti e KPI sempre più evoluti.
Quasi sicuramente si assisterà quindi all’estensione delle funzioni dei WMS che integreranno strumenti attualmente tipici dei sistemi ERP, TMS, ecc.


Nei prossimi anni si assisterà alla nascita di framework e piattaforme software che offriranno funzionalità sempre più estese ed integrate. Le prossime versioni dei WMS dovranno tuttavia conquistarsi le preferenze del mercato giocando la carta della flessibilità, semplicità e facilità d’uso.
Sul fronte tecnologico si affermeranno sempre di più i sistemi di posizionamento, localizzazione e navigazione automatizzata.
L’auspicato aumento della banda larga favorirà le soluzioni e gli strumenti mobile che assieme al cloud computing conquisteranno una posizione di rilevanza.

 

Pro-Vision


Pro-Vision opera nel settore dell’Information Technology realizzando sistemi integrati altamente personalizzati per la Gestione della Logistica Aziendale (WMS), la Pianificazione della Produzione (MES), l’Organizzazione dei Reparti Produttivi e la Controllo Aziendale.
Grazie a un’esperienza ventennale, maturata in centinaia di realtà aziendali, Pro-Vision è in grado di offrire soluzioni semplici, flessibili ed economiche che ottimizzano la gestione dei processi e migliorano la competitività e l’efficienza aziendale.

 





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