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L'Italia a tre velocità.
Il monitoraggio di Federconsumatori sulle tratte ferroviarie italiane.


Trasporti Nazionali e Internazionali

L’Italia a tre velocità.

8 Luglio 2013

Premessa


A fronte di una buona notizia (il progetto Green di Unilever che farà viaggiare i gelati Algida con i treni Trenitalia, riducendo considerevolmente il trasporto su gomma), quello del trasporto ferroviario italiano è ancora un nodo da sciogliere.

Sono della scorsa settimana i dati rivelati da Federconsumatori sul monitoraggio effettuato dal proprio Osservatorio Nazionale sulla velocità di percorrenza delle principali tratte italiane.

Emerge un ritardo che dalla velocità arriva all’arretratezza nelle infrastrutture e nelle condizioni delle vetture. Un’arretratezza che non è uguale su tutta la penisola, ma va a discapito soprattutto del Sud, la zona che maggiormente avrebbe bisogno di un rilancio economico e che potrebbe attirare ancora più turisti nel nostro Paese.

Vediamo nel dettaglio le rilevazioni dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, e diamo uno sguardo anche a un’interessante volume uscito recentemente che fotografa le stazioni ferroviarie dismesse e che vuole dare un messaggio chiaro: trasformiamo un disagio in una potenzialità.


Ferrovie italiane: come siamo messi

Era il 2010 quando Giulio Moretti, responsabile stampa e relazioni esterne del sindacato Ferrovie Or. Sa. rispondeva in un’intervista a domande cruciali sul trasporto ferroviario italiano: “Ritardi, mancanza di personale e arretratezza, come si è arrivati a questa situazione?”.

Moretti definiva la situazione dei ritardi come “cronica”; con una capacità di trasporto ridotta ad ¼ e la diminuzione della promozione del trasporto merci; infine parlava di una situazione critica che aveva riportato i camion sulle strade.

Ad oggi, passati tre anni, la situazione non sembra migliorata.
Moretti all’epoca imputava il ritardo italiano alla riduzione dei contributi dallo Stato e oggi Federconsumatori si rivolge nuovamente sia al Governo che a Trenitalia “per dotare il nostro Paese di un trasporto ferroviario all’altezza dei tempi”.

La nostra arretratezza, solitamente evidenziata rispetto a grandi città europee, questa volta è interna al nostro Paese, tanto da mettere in luce un’Italia che viaggia a tre velocità, come avevamo annunciato recentemente (Federconsumatori: un’Italia a tre velocità).

“Ripristinare delle condizioni di viaggio degne di questo nome deve essere una priorità.
Non si tratta solo di una necessità improrogabile per dotare il nostro Paese di un trasporto ferroviario all’altezza dei tempi, ma questo importante servizio rappresenta una grande opportunità di sviluppo economico ed occupazionale“.
Queste le parole di Rosario Trefiletti e Elio Lannutti: un appello vero e proprio che Federconsumatori motiva dati alla mano.

I dati dell’O.N.F.

L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha classificato le tratte italiane in tre fasce: quelle con velocità media di percorrenza oltre 200 km orari, quelle oltre i 100 km orari e quelle al di sotto dei 100 km orari.

Per andare da Milano a Bologna, tratta inserita tra quelle con velocità oltre 200 km/h, per una percorrenza di 219 km, il tempo impiegato, con 3,53 km al minuto, è di un’ora e 02 minuti.

Per andare invece da Catania a Palermo, la tratta inserita tra quelle inferiori ai 100 km/h, si percorrono pochi chilometri in più (243), ma ci si impiega molto più tempo (tre ore e 05 minuti), ovvero 1,31 km al minuto.

La tratta Milano – Bologna ha infatti una velocità media di 211,80 km orari, mentre la tratta Catania – Palermo ha una velocità media di 78,60 km orari.

Dalle tabelle dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori balzano agli occhi le zone “più lente”, ovvero quelle nel Centro – Sud: le tratte con velocità inferiori ai 100 km/h sono, nell’ordine, Roma – Pesc
ara, la tratta più lenta con una velocità media di 61,80 km orari; la Taranto – R. Calabria, con una velocità media di 66,60 km orari; la Catania – Palermo (78,60 km/h); la Messina – Palermo (79,80 km/h); la Campobasso – Roma (81 km/h); la Roma – Ancona (88,20 km/h); la Cagliari- Sassari (91,80 km/h) e la Salerno – R. Calabria con una velocità media di 94,80 km/h.

Ci si sposta al Centro e al Nord per le tratte con velocità oltre i 100 km/h: la Milano – Venezia (103,2 km/h); la Ancona – Bari (117 km/h); la Bari – Rimini (123,60 km/h); la Roma – Livorno (125,40 km/h); poi la Roma – Napoli – Bari con 135 km/h e infine la Milano – Torino con 150,60 km/h.

La Milano – Bologna e la Milano – Roma rientrano invece nella fascia delle tratte che superano la velocità media di 200 km/h: 211,80 km/h di media per la Milano- Bologna e 216,60 km/h per la Milano – Roma.



Ferrovie delle meraviglie

Ad oggi sono 6400 i chilometri di rete ferroviaria dismessi in Italia.
Il volume fotografico “Ferrovie delle Meraviglie”, edito da Co.Mo.Do – Confederazione Mobilità Dolce -, rimette in luce queste tratte ed è il risultato del censimento di varie associazioni che si occupano di conservare o recuperare stazioni e tratti di ferrovia abbandonata, come Greenways, Club Alpino Italiano, Italia Nostra, Legambiente e WWF.

Nel volume le associazioni mostrano anche i possibili interventi di riqualificazione di queste tratte, che vanno dalla campagna siciliana a quella dell’Appennino fino alle Dolomiti.

Tra queste idee, la pista ciclabile che collegherà i laghi di Como e di Lugano sfruttando la linea Menaggio – Porlezza; la greenway tra Santarcangelo di Romagna e San Leo; e il progetto “visionario” di un treno turistico che faccia il giro delle langhe, tra castelli e aziende enogastronomiche, sulla linea Bra – Mondovì.

Ripensare alle linee italiane – un obbligo per poter considerare il nostro Paese alla stregua del livello europeo – potrebbe essere, quindi, anche un buon investimento in termini turistici.
La prerogativa dominante rimane una sola: i finanziamenti.





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