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Ue: si discute la bozza del nuovo regolamento per i porti.

Dal documento emerge un forte contrasto tra porti del Nord e del Sud.




Trasporti Nazionali e Internazionali

Ue: si discute la bozza del nuovo regolamento per i porti.

7 Maggio 2013

È in discussione da parte dell’Unione europea la bozza del nuovo regolamento per tutti i porti del Continente.
Il regolamento sarà presentato alla fine di questo mese a Varna, in Bulgaria, all’assemblea dell’Espo, l’associazione che riunisce tutte le Autorità portuali europee.

Di lì l’iter per l’approvazione è ancora lungo, ma la bozza mette già in evidenza il contrasto tra porti del Nord e del Sud Europa, specialmente per quanto riguarda la parte dei finanziamenti.

Il capitolo “trasparenza” si compone di tre articoli, e nelle premesse della bozza la Commissione sottolinea come “c’è una forte preoccupazione per la concorrenza sleale tra porti collegati a pratiche di finanziamento pubblico.
Gli Stati membri e le Autorità portuali dovrebbero operare un maggiore controllo sugli aiuti di Stato“.

Pochi e grandi sul Mare del Nord, tanti e piccoli sul Mar Mediterraneo. Retti da due modelli economici diversi.

Le società pubblico-private che gestiscono i pochi porti del Nord incassano e trattengono le entrate prodotte dalle attività industriali sulle banchine.

A Sud gli incassi vengono raccolti e re-distribuiti dallo Stato, perché ci sono scali che non starebbero in piedi con le loro forze, pur risultando necessari (caso macro: Gioia Tauro, porto di transhipment a tasse portuali azzerate).

In Italia non è ancora chiaro a chi andranno le deleghe ai Trasporti, né come saranno formate le commissioni parlamentari, risulta pertanto prematuro capire quale sarà il meccanismo con cui si potrà garantire quella “trasparenza” richiesta dal Nord-Europa.





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