Premessa
Secondo il Codacons – Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori – il Natale appena trascorso sarà ricordato come il peggiore degli ultimi 10 anni per quanto riguarda i consumi.
Dopo il monitoraggio sugli acquisti degli italiani avvenuto fino alle ultime ore di apertura dei negozi, i dati che sono emersi hanno registrato una riduzione dei consumi rispetto al 2011 principalmente nel settore regali, con un calo del 20% per l’abbigliamento, le calzature, l’arredamento e l’oggettistica per la casa.
Anche i settori viaggi, ristorazione e cultura hanno registrato un forte calo, del 15%, mentre sono soddisfacenti le vendite nel settore giocattoli, informatica e hi-tech, con un aumento di spesa media del 5% per gli alimentari.
Carlo Rienzi, presidente del Codacons, ha così affermato: “Il calo delle vendite di Natale è il segno evidente della crisi economica che investe il nostro Paese, e di una politica economica sbagliata che finora ha preferito aumentare la pressione fiscale anziché salvaguardare le tasche delle famiglie e incentivare i consumi.
È evidente come, in assenza di una inversione di tendenza, il 2013 si candidi ad essere come ‘l’annus horribilis’ sul fronte dei consumi, con pesanti ripercussioni per il settore del commercio e per milioni di attività che, alla luce dei pessimi dati di Natale, rischiano l’imminente chiusura”.
Il Codacons ha inoltre diffuso il dato relativo al potere d’acquisto delle famiglie, che per il 2012 è diminuito del 4%.
Le ripercussioni sui consumi e sull’economia nazionale rischiano di essere gravi per il nuovo anno.
L’e-commerce sembra profilarsi un’alternativa al commercio tradizionale, come testimoniano i dati forniti da Adico (Associazione Difesa Consumatori), che ha rilevato un aumento del 57% di chi ha utilizzato Internet per l’acquisto nel periodo natalizio appena trascorso.
Il settore che maggiormente attira i consumatori in rete è quello tecnologico, come ha rilevato Netcomm – Consorzio del Commercio elettronico italiano – che prevedeva un aumento del 30% rispetto al 2011 degli e-shopper nel periodo natalizio.
I prodotti tecnologici più richiesti sono stati quelli di casa Apple.
Secondo Netcomm, l’e-commerce ha guadagnato tre milioni di acquirenti digitali, passando dai 9 milioni del 2011 ai 12 milioni nel 2012.
Anche l’Osservatorio Multicanalità del Politecnico di Milano ha fornito dati interessanti sull’andamento dell’e-commerce in Italia.
Infatti i consumatori multicanale sono il 53% della popolazione, con un aumento del 13% rispetto al 2011.
Secondo il 56% degli utenti online Internet è sempre più visto come un canale di vendita ideale.
Secondo la ricerca, i prodotti che vengono maggiormente acquistati via Internet sono: ricariche telefoniche, prodotti di editoria, sia fisica sia digitale, elettronica di consumo, viaggi e ticketing, abbigliamento e cura della persona.
I fattori che spingono all’acquisto via Internet sono la comodità, la convenienza, l’assortimento e la shopping experience. Restano invece da migliorare gli aspetti della sicurezza e del post vendita.
Per quanto riguarda la spedizione, infatti, anche Adico segnala come il risparmio possa essere vanificato dai problemi di spedizione con i corrieri, come pacchi smarriti e scadenze di consegna non rispettate.
Dal punto di vista delle aziende, la ricerca presentata a Milano da Business International, durante l’evento “E-Commerce Power 2013”, ha messo in evidenza come, nonostante Internet sia il secondo canale di vendita più sfruttato, le aziende italiane ancora non investano sufficientemente in questo tipo di commercio: solo il 29% delle imprese investe in un negozio elettronico.
Il 37% delle aziende ha dichiarato di voler implementare questo tipo di commercio, ma non prima di tre anni, e il 34% dichiara non aver intenzione di realizzare un proprio e-shop in futuro.
Secondo lo studio, queste aziende non comprendono le potenzialità dell’e-commerce, mentre le imprese che puntano sul commercio elettronico mettono davanti a fattori quali la diminuzione dei costi di struttura, promozione e rappresentanza, la possibilità di raggiungere particolari target di mercato: è infatti il 67% a dichiarare come beneficio principale il raggiungimento di particolari target di mercato, mentre il 62% mette al primo posto la riduzione dei costi di struttura e di vendita.
Anche in questa analisi, le criticità emerse, che limitano la fiducia dei consumatori, riguardano i metodi di pagamento, le garanzie di qualità sul prodotto, le spedizioni e l’assistenza post vendita.
I principali siti di e-commerce
I principali siti di e-commerce
Il principale sito di e-commerce è Ebay, una piattaforma che mette in contatto i venditori e gli acquirenti, e offre diversi formati di vendita, sia aste online sia vendite dirette.
Per calcolare i tempi di consegna bisogna tener conto dei tempi di imballaggio del venditore e dei servizi di spedizione: i tempi di imballaggio possono essere compresi tra 1 e 30 giorni; i tempi di spedizione, che vanno aggiunti a quelli dell’imballaggio, fanno riferimento ai giorni lavorativi, esclusi sabato, domenica e festivi.
Il costo di spedizione può variare a seconda di come il venditore gestisce la spedizione stessa.
In particolare i punti da tenere in considerazione sono le spese di spedizione e i costi di imballaggio, se il venditore effettua la spedizione nella propria località, ed altre condizioni di garanzia e sicurezza che è il venditore ad inserire o meno al momento della vendita.
È il venditore a decidere se definire spese di spedizione fisse per tutti gli acquirenti o in base al luogo in cui si trovano.
L’utente può anche scegliere quale tipo di servizio di spedizione preferisce, se uno meno costoso o una spedizione celere nel caso l’oggetto serva subito.
Le spese di spedizione e imballaggio non possono essere calcolate come percentuale sul prezzo di vendita, bisogna perciò prestare un po’ di attenzione a cosa il venditore può addebitare, come spese di spedizione effettive, tariffe di imballaggio, assicurazione e imposte.
L’acquirente può comunque far riferimento alle regole per i venditori, che limitano comportamenti scorretti.
Un altro colosso dell’e-commerce è Amazon.com, una sorta di vetrina in cui vengono visualizzati diversi prodotti, e che reindirizza l’acquirente al sito del singolo negozio.
Per quanto riguarda le modalità di consegna della merce, l’utente può scegliere la “3-5 giorni”, l’opzione di spedizione gratuita per gli ordini superiori a 19 euro, e con un costo di 2,30 euro per gli ordini inferiori a 19 euro; la spedizione “2-3 giorni”, riservata agli iscritti al Programma Prime, al costo annuale di 9,99 euro, che prevede la spedizione gratuita; infine la spedizione “1 giorno” a un costo di 8 euro a ordine e di 3,98 euro ad articolo per gli iscritti a Amazon Prime.
È disponibile inoltre il servizio Amazon Marketplace, la nuova piattaforma che permette di acquistare articoli nuovi, usati, da collezione, ricondizionati presso venditori terzi, dalla stessa pagina dove sono presenti gli articoli nuovi.
I tempi di consegna con questo servizio sono di 3-10 giorni in Italia, 2-10 giorni in Europa e 8-15 giorni nel Nord America e nel resto del mondo.
I costi di spedizione sono di 2,30 euro per la consegna entro 3-10 giorni lavorativi come spedizione nazionale standard; di 8 euro per spedizione nazionale express entro 1-2 giorni; di 6 euro per la consegna di 2-5 giorni in Europa in determinati paesi e sempre di 6 euro per una consegna di 3-10 giorni negli altri paesi europei; infine un costo di 14 euro per la consegna di 8-15 giorni nel resto del mondo.
Infine il sito Monclick.it, società appartenente al Gruppo Esprinet, distributore di tecnologia leader in Italia e Spagna. Monclick Srl vende prodotti di informatica, elettronica, elettrodomestici, giochi e telefonia consegnati su tutto il territorio italiano ed è oggi una delle prime società di e-commerce in Italia.
Ha una logistica avanzata, di oltre 60.000 mq, basata su un sistema informativo in grado di dare al cliente il monitoraggio costante delle disponibilità di magazzino, dell’accettazione e dello stato di avanzamento dell’ordine.
Il cliente sceglie la modalità di spedizione al momento dell’ordine.
I tempi di consegna sono indicativi, possono infatti subire variazioni per “cause di forza maggiore o a causa delle condizioni di traffico e della viabilità in genere o per atto dell’Autorità”.
Non è possibile dare alcuna responsabilità al sito in caso di ritardo dell’ordine o nella consegna, cosa che invece con Ebay e Amazon è piuttosto garantita.
A vantaggio del sito però sono i tempi di consegna, dalle 24 alle 36 ore, e di 60 ore per Lecce, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna; la possibilità di effettuare una consegna su appuntamento, con il contributo supplementare di 3,5 euro; servizi di installazione, ritiro usato.
Di contro, il costo di questi servizi, che può arrivare anche alle centinaia di euro.
Per quanto riguarda il costo di consegna, questo viene calcolato in funzione del peso dei prodotti acquistati e include l’assicurazione della merce durante il trasporto.