Confermato lo sciopero dei benzinai, dalle 19 dell’11 dicembre alle 7 del 14 dicembre.
Per le autostrade, le pompe chiuderanno dalle 22 dell’11 dicembre alle 22 del 13 dicembre.
Si prevede un assalto alle pompe di benzina nelle ore antecedenti lo sciopero, nelle principali città italiane: Milano, Roma, Torino, Napoli e Palermo.
I sindacati che hanno aderito sono Fegica Cisl, Figisc-Anisa, Confcommercio e Faib Confesercenti.
La motivazione dello sciopero è stata così espressa dai sindacati: “Abbiamo illustrato tutte le ragioni che ci hanno indotto alla proclamazione di una tale forma estrema, alla quale siamo costretti da un comportamento dell’industria petrolifera nel suo complesso che continua a negare anche il più elementare rispetto delle norme che regolano il settore”.
Il sottosegretario De Vincenti ha affermato: “Nessuna possibilità di mediazione è possibile senza che le compagnie petrolifere interrompano comportamenti lesivi delle norme, dei diritti e dei margini economici dei gestori”.
La protesta potrebbe estendersi: le associazioni dei gestori hanno già proclamato il “no rid day” – agitazione attraverso la quale ciascun gestore manderà “insoluto” il pagamento di una fornitura di carburanti, a titolo di parziale anticipo sull’adeguamento della propria remunerazione, in un giorno a scelta tra il 21, 22 e 23 dicembre prossimo.
Le compagnie hanno risposto minacciando il mancato rifornimento degli impianti, con conseguenti possibili interruzioni del servizio.
Per la settimana tra Natale e Capodanno, i gestori preannunciano invece il rifiuto del pagamento con moneta elettronica (carte di credito e pago bancomat), “per protestare contro la pratica delle banche di sostituire la commissione sui rifornimenti fino a 100 euro – abolita per legge – con altre voci di costo a carico dei gestori”.