Premessa
Come avevamo già anticipato qualche giorno fa in questa notizia, la Ricerca 2012 dell’Osservatorio Contract Logistics in Italia ha evidenziato come il settore logistico, nonostante risenta inevitabilmente della crisi, abbia comunque raggiunto un fatturato di 70 miliardi di euro, con 110.000 imprese nel 2010.
Quest’anno la Ricerca ha affrontato le scelte di outsourcing della logistica in particolare in tre settori: fashion, alimentare secco e farmaceutico, che forniscono quindi ulteriore materia di esame, in aggiunta ai settori studiati nel precedente anno: alimentare fresco, retail no-food, elettronica di consumo.
Si tratta di settori tra i più avanzati per quanto riguarda le pratiche di outsourcing della logistica.
Gli ambiti di ricerca sono stati: l’offerta di servizi logistici avanzati, la logistica a supporto dell’internazionalizzazione (sia import che export), i sistemi gestionali per i trasporti (TMS), la dematerializzazione dei processi amministrativi nel trasporto merci.
Sono stati inoltre inseriti due modelli previsionali, per la previsione del valore del fatturato della logistica conto terzi e per la stima dell’andamento del costo dei fattori produttivi della logistica e dei costi della logistica.
La logistica conto terzi: il fatturato
Oggetto di studio della Ricerca è il mercato dell’outsourcing, concetto inteso sia a livello tattico, ovvero terziarizzazione di attività di logistica e trasporto, sia a livello strategico, ovvero coinvolgimento dell’operatore logistico nella progettazione e strutturazione della catena del valore.
La Ricerca ha messo in relazione il fatturato ottenuto nel 2010, con l’anno 2009, particolarmente indicativo, in quanto ritenuto sensibile alla crisi economica.
Il dato ha messo in evidenza come il settore della logistica sia riuscito a tenere, nonostante la crisi, buoni livelli di fatturato, che sono stati pari a 73,7 miliardi di euro, con un incremento del 2% in termini reali rispetto al 2009.
La categoria di operatori che pesa di più sul fatturato, sia per il 2009 che per il 2010, è quella dell’Autotrasporto (52%), seguita dagli Spedizionieri (19%), e gli Operatori logistici (11%).
I gestori di interporti/terminal intermodali sono cresciuti del 10,2%, i corrieri/corrieri espresso del 6,9%, l’Autotrasporto del 4,7% e gli spedizionieri del 4,1%.
I dati2010rivelano una maggiore concentrazione delle imprese del settore: da 114.491 a 108.967, con una riduzione del 4,8%. I settori maggiormente interessati da tale concentrazione sono quello degli Autotrasportatori organizzati in società non di capitali, con un calo del 6,2%, e degli Operatori logistici, con un calo del 14,2%, in particolare per le aziende con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro.
Le aziende hanno fatto registrare una crescita nelle dimensioni, con un fatturato medio incrementato del 9% tra il 2009 e il 2010, con la crescita più importante registrata nella categoria degli Operatori logistici, dalle aziende comprese nella classe dimensionale 50-100 milioni di euro, con un fatturato incrementato del 35%.
Il 2011 ha registrato un fatturato in crescita del 2% in termini reali, rispetto al 2010, grazie alla ripresa del PIL incrementata dell’1,7% e alla crescita delle esportazioni (+11,4%).
Le previsioni per il 2012 e il 2013 prevedono una situazione di stabilità, con una riduzione dello 0,3% del fatturato nel 2012 e una crescita del 2% nel 2013.
Il mercato italiano della Contract Logistics e il costo dei fattori produttivi
La Ricerca ha evidenziato che il valore del mercato italiano della Contract Logistics è stato pari a 40 miliardi di euro nel 2010, con un incremento del 3,3% rispetto all’anno precedente.
Rapportando questo valore al totale dei costi logistici, è stato ottenuto un grado di penetrazione del 37%.
Danno maggior contributo al mercato il settore degli Autotrasportatori, con il 36%, quello degli Spedizionieri, con il 26%, seguiti dagli Operatori logistici (19%) e dai Corrieri/Corrieri espresso, con l’11%.
Il più alto livello di fatturato è stato registrato dagli Operatori logistici, con il 93%.
Per quanto riguarda esclusivamente i servizi di Strategic Contract Logistics, il valore del mercato italiano è pari a 7,7 miliardi di euro nel 2012 e cresce in linea con il mercato complessivo.
La crescita dimensionale dei fornitori di servizi logistici non è stata accompagnata da un incremento della quota di Strategic Contract Logistics.
Le categorie che maggiormente concorrono al mercato della Strategic Contract Logistics sono gli operatori logistici e gli Spedizionieri, che rappresentano l’84% del mercato.
Negli anni 2010 e 2011 il costo dei principali fattori produttivi della logistica è aumentato, con un significativo incremento del carburante e dell’energia elettrica.
Tale aumento dei costi è stato in parte compensato da un miglioramento dell’efficienza dei processi, anche se le previsioni per il 2013 vedono un aumento medio del 4,2% dei costi della logistica, previsto dal 42% dei Direttori Logistica.
Il 35% dei Direttori Logistica dichiara una riduzione del costo fra il 2011 e il 2012, il 27% lo considera invariato.
Per il 2013 la preoccupazione maggiore riguardo ai costi riguarda il costo dei trasporti e della movimentazione nei magazzini.
Ambiti di innovazione e servizi di supporto
Gli ambiti di innovazione analizzati dalla Ricerca sono stati: i servizi logistici avanzati, i servizi a supporto della logistica internazionale, la dematerializzazione dei documenti a supporto del processo di consegna e i sistemi gestionali per i trasporti (TMS).
Per quanto riguarda i servizi logistici avanzati, sono stati evidenziati 9 tipologie di servizi: advanced co-packing, ovvero la creazione di nuovi prodotti attraverso imballi particolari con il coinvolgimento del fornitore di servizi logistici sia nella progettazione dell’imballaggio che nella verifica della conformità e qualità del nuovo prodotto; assemblaggio e lavorazione dei prodotti; gestione del flusso di materiali all’interno di stabilimenti produttivi; gestione delle scorte; Vendor Managed Inventory; Integrated Customer Service; Tentata vendita; e Commerce, per quanto riguarda la gestione della piattaforma, dei pagamenti e del processo logistico di distribuzione; e Order to cash, ovvero la gestione dei pagamenti e del recupero dei crediti.
È ancora limitata l’adozione di servizi logistici avanzati.
I servizi più utilizzati sono quelli a supporto delle attività produttive, e sono state riscontrate prospettive di crescita per i servizi di eCommerce e Integrated Customer Service.
I servizi logistici avanzati più utilizzati sono: assemblaggio/lavorazione dei prodotti (28% dei committenti) e advanced co-packing (20%).
Registrano un buon grado di adozione la gestione del flusso dei materiali all’interno di stabilimenti produttivi (16%), per i prodotti alimentari e per l’igiene, e l’eCommerce (13%), soprattutto nel Fashion.
Per quanto riguarda i servizi a supporto della logistica internazionale, le maggiori potenzialità sono rappresentate dalla gestione della visibilità lungo l’intero processo logistico e la realizzazione di magazzini/hub di consolidamento all’estero.
Emerge inoltre l’importanza del supporto tecnico e amministrativo per i documenti di conformità della merce e gli aspetti doganali, adottato dal 52% dei committenti che presidiano il processo, seguito dal supporto nel presidio di nuovi mercati implementabile secondo diverse forme, adottato dal 33% dei committenti.
Solo il 66% dei fornitori logistici si dichiara disponibile a seguire i clienti nel processo di internazionalizzazione.
Per quanto riguarda la dematerializzazione dei documenti a supporto del processo di consegna, la digitalizzazione della documentazione fiscale, compreso il Documento di Trasporto, porterebbe un beneficio potenziale di alcuni miliardi di euro.
La completa dematerializzazione e digitalizzazione riguarda il 21% degli ordini.
La rilevanza dei sistemi gestionali per il trasporto risulta crescente.
Solo il 50% dei rispondenti dichiara di avere un TMS e tra questi oltre il 50% dichiara di utilizzarlo con livello di sviluppo base.
Nel settore Fashion, il grado di terziarizzazione della logistica, tra le aziende con fatturato maggiore di 50 milioni di euro, è pari al 66%, calcolato come media tra il 65% dell’abbigliamento, l’88% degli accessori, il 77% delle calzature e il 33% dell’intimo.
Nel settore alimentare secco è stato rilevato un grado di terziarizzazione pari al 79%.
La terziarizzazione del trasporto è risultata elevata, con il 96% dei casi tra le aziende analizzate.
Nel settore farmaceutico è pari al 97% il grado di terziarizzazione della logistica, calcolata tra l’81% della diagnostica, il 99% del comparto medicinali e il 99% dei full player.
Per la consultazione integrale del documento, si veda il portale internet Contractlogistics.it.
Per maggiori informazioni sulle attività dell’Osservatorio contattare Damiano Frosi all’indirizzo damiano.frosi@polimi.it.