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Il Museo Ogliari: un affascinante viaggio nel mondo dei trasporti.

Un'occasione rara di vedere da vicino gli antichi mezzi di trasporto e la vita di una società passata.




Trasporti Nazionali e Internazionali

Il Museo Ogliari: un affascinante viaggio nel mondo dei trasporti.

14 Settembre 2012

Premessa
 L’esperienza di un uomo, rappresentante della cultura, viene messa al servizio di tutti.
Con un museo gratuito Ogliari ci ha rivelato il senso del suo progetto, offrendo una visita piacevole e ricca di storia.
Nella collezione del museo numerosi reperti a testimonianza del passato: dalle carrozze, alle vetture dei treni, fino all’autobus e alla funivia.
Infine la città ideale, modello del progetto di Leonardo Da Vinci, aggiornato con le moderne tecnologie.

Una parte di storia del nostro paese, che abbraccia con fiducia il progresso, riflesso della volontà dello stesso fondatore.

Nei pressi del Lago Maggiore, per una visita domenicale o fuori stagione, il Museo Europeo dei Trasporti può essere una meta interessante, per i bambini e per gli adulti.
Con una collezione di svariati reperti d’epoca, il museo è raro e affascinante.

A detta dei visitatori permette di viaggiare indietro nel tempo, di far conoscere anche ai più piccoli i mezzi di trasporto che ormai non vengono più utilizzati, o che sono i progenitori di quelli attuali.

Ma il visitatore ideale è sicuramente l’estimatore che qui può trovare reperti introvabili.

Il museo nasce nel 1954 grazie all’impegno di Francesco Ogliari, che raccolse negli anni una quantità impressionante non solo di mezzi veri e propri di trasporto, ma di informazioni su tutto ciò che è il mondo che ruota attorno a questo settore.

Ogliari ha voluto disporre delle targhe informative lungo il percorso di visita, per evidenziare le figure di spicco del genio umano, rivelando l’intento di farci partecipi di un vero e proprio percorso attraverso le innovazioni tecniche.
Una visita che unisce storia, cultura e scienza, che fa trapelare la fiducia nel progresso e nell’opera dell’uomo.

“L’ingresso a questo museo è gratuito”

Con questa frase di Francesco Ogliari inizia il percorso del visitatore, che trova motivata la scelta del fondatore nel cartello posto all’entrata: “le ragioni morali di questa scelta hanno una duplice motivazione: l’approccio del cittadino alla cultura dovrebbe essere un sacro diritto che non può discriminare economicamente; l’opera è frutto del mio amore più che quarantennale al mondo dei trasporti, e l’amore di una vita può solo avere un riscontro morale”.

Nato nel 1931 a Milano, Ogliari è stato un importante docente e scrittore italiano, ricordato come figura di spicco, sia per l’attività svolta a Milano come Presidente del Museo della scienza e delle tecnica, sia per l’opera “Storia dei trasporti”, di ben ottanta volumi.

Docente di storia dei trasporti, successivamente ha preso incarico come membro del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, come assessore alla Cultura del Comune di Milano e come assessore dei Trasporti del Comune di Varese.

È stato insignito di diversi riconoscimenti anche a livello nazionale: medaglia d’oro di cittadino benemerito della città di Milano e delle province di Milano e di Varese, e nel 2011 Premio nazionale Carlo Porta.

La passione di Ogliari per il mondo dei trasporti l’ha portato a raccogliere negli anni il materiale per la pubblicazione della sua “Storia”, ma il grande sogno era quello di creare un museo specifico.

Il risultato di questo intento è il museo Ogliari, nato nel 1954: un’esposizione permamente di mezzi di trasporto, ferroviari e stradali, utilizzati dal XVIII alla metà del XX secolo.

Si tratta di un museo “da vivere” più che da visitare, permettendo al visitatore di muoversi liberamente e di toccare con mano un repertorio di mezzi utilizzati nel passato, che evocano l’amore dell’uomo per il lavoro e per la creatività.

Questo forse voleva essere l’intento di Ogliari: trasmettere un senso di umanità, attraverso l’esempio di ciò che l’uomo è riuscito a conquistare e a produrre.

Un viaggio nel tempo

“Il mondo dei trasporti vive sulla misura del tempo. Qui il tempo non si misura”: ancora una volta è lo stesso Ogliari a rivelare il senso del museo stesso e della nostra visita.

Si tratta di un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato, seppur vitale e dinamico, dove ci è data la possibile di ripercorrere un pezzo di storia italiana, rappresentato dal settore che forse maggiormente ne rivela il cambiamento.

Nella sezione “Il tempo del cavallo” torniamo alla prima metà del XIX secolo, quando il viaggio era breve.

Testimoni di questo periodo troviamo un triciclo, un biciclo, ed il timone di una nave a vela.

L’uomo allora viaggiava a cavallo – riprodotto fedelmente nella sua stalla – o in carrozza, come la vecchia Charette francese del 1795, la student baggy americana o il phaeton belga del 1797.

Quando Milano viene liberata dal dominio austriaco nasce la Società Anonima degli Omnibus, con la diffusione nel territorio lombardo di questi antichi autobus a due cavalli per il trasporto passeggeri.

Successivamente la diligenza fa posto al treno, siamo ormai al “tempo del vapore”.

Con la ferrovia viene utilizzata la macchina a vapore nella trazione dei mezzi su strada ferrata: dai rudimentali carri fino alla locomotiva in grado di trainare carichi pesanti.

Nel museo possiamo vedere diversi modelli autentici dei primi mezzi ferroviari, come la locomotiva del maresciallo Cadorna, usata durante la prima guerra mondiale, le vetture di Giuseppe Verdi e di Pio IX, fino alla vettura delle Ferrovie Nord Milano del 1880.

Al “tempo dell’elettricità” viene costruita la prima locomotiva elettrica, che esce dagli stabilimenti Westinghouse di Vado Ligure nel 1908. Vediamo inoltre la vettura della “linea 1” della Metropolitana milanese, entrata in funzione nel 1964.

Una sezione centrale nel museo è quella dedicata ai motori, con diversi reperti, tra cui l’autobus a benzina FIAT 18 BL che collegava Torino e Cavoretto.

Tra questi anche l’Emmina, automotrice con motore diesel e trazione a cremagliera, la funivia che dal 1932 al 1975 ha permesso il trasporto da Catanzaro a Catanzaro Lido.

L’elemento forse più affascinante di tutta la collezione è la città ideale: costruita in quarant’anni dallo stesso Francesco Ogliari, inaugurata il 15 giugno 1996, rappresenta l’esempio di una città in tutte le sue componenti – architettoniche, urbanistiche, di trasporto – ispirandosi alla città disegnata da Leonardo Da Vinci nel Codice atlantico.

A prima vista sembra una rappresentazione magica, ma in realtà è il frutto del lavoro decennale di Ogliari, con l’intento di costruire un modello del progetto di Leonardo, aggiornato con le tecnologie che nei secoli si sono scoperte.

Da Vinci aveva immaginato una città del futuro, che si avvicina molto alle città moderne: incroci a più livelli, strade urbane con sopravie e sottovie, accessi separati per ogni singola abitazione.
A ciò Ogliari aggiunge treni, tunnel, autobus, fino allo Shinkansen, la rete ferroviara giapponese.

Per ulteriori informazioni visita il sito del museo.

   ORARI DI INGRESSO
   Orario estivo ( Dal 1 aprile al 30 settembre )    ore 10:00 – 11:30 ( chiuso il lunedì )
   ore 15:00 – 17:30 ( chiuso il lunedì )
   Orario invernale ( Dal 1 ottobre al 31 marzo )
   ore 10:00 – 11:30 ( chiuso il lunedì )
   ore 14:00 – 15:30 ( chiuso il lunedì )





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