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Resoconto delle spese dei privati per i trasporti nel 2010 e 2011.
Oggi ci occupiamo di approfondire l'aspetto delle spese che i privati hanno sostenuto nel biennio 2010-2011 per i trasporti.


Trasporti Nazionali e Internazionali

Resoconto delle spese dei privati per i trasporti nel 2010 e 2011.

30 Luglio 2012

Spese dei privati per i trasporti ed evoluzione del parco circolante delle autovetture

Prosegue ormai da anni il trend che vede l’Italia trovarsi ai primi posti fra i Paesi industrializzati per numero di autoveicoli circolanti in relazione alla popolazione residente.

Nel 2010, infatti, il rapporto tra popolazione e autovetture è stato pari ad 1,64, a fronte dell’1,66 riscontrato nel 2009 e dell’1,64 previsto provvisoriamente per il 2011.

Tali dati confermano che è ancora preponderante la tendenza all’utilizzo del mezzo privato.

A tal proposito, tra il 2010 ed il 2011 le famiglie hanno destinato oltre il 13% dei loro consumi alle spese per i trasporti, imputabili per quasi il 90% all’acquisto ed all’esercizio di mezzi di trasporto.

Nel 2010, il valore più basso riscontrato nel rapporto popolazione/circolante, che corrisponde alla maggiore densità di autovetture circolanti per abitante, si registra in Valle d’Aosta (0,95); valori inferiori alla media nazionale (e, pertanto, maggiore densità di autovetture per abitante residente) si osservano prevalentemente nell’Italia Centro-Settentrionale.

Per quanto riguarda il settentrione d’Italia, fanno eccezione la Liguria che, con il rapporto di 1,92, risulta la Regione con la minore densità di autovetture circolanti rispetto alla popolazione residente e le Provincie Autonome di Trento e Bolzano (1,83).

In Italia Meridionale e Insulare i rapporti si attestano quasi tutti su valori superiori alla media nazionale, evidenziando, quindi, una minore densità di autovetture per abitante residente e sottolineando, altresì, sensibili differenze tra il Nord ed il Sud del Paese.

La Tabella II.1.1A in Appendice al documento, clicca qui per scaricarla, evidenzia, con riferimento alle singole Regioni, i dati, in valore assoluto e percentuale, relativi al parco auto circolante nel 1990, nel 1995 e dal 2000 al 2010 (con l’aggiunta dei primi dati provvisori del 2011) nonché il rapporto fra popolazione ed autovetture stesse (cfr. anche, in Appendice al documento, la Figura II.1.1A, clicca qui per scaricarla).

Relativamente all’evoluzione del parco auto circolante, si è registrato in Italia, tra il 2009 ed il 2010, un aumento pari all’1,03%.

In merito alla suddivisione del parco auto circolante per tipo di alimentazione, non si arresta l’andamento che vede attribuire le preferenze dell’automobilista italiano alle autovetture a gasolio.

La benzina continua ad essere il carburante maggiormente utilizzato, ma il gasolio per autotrazione, pur avendo avuto dinamiche di aumento più marcate rispetto agli altri carburanti, continua ad accrescere la sua fetta di mercato.

Fattori quali il miglioramento della qualità del gasolio (commercializzato anche come “ecodiesel”) e delle sue prestazioni in termini di consumo specifico, nonché il fatto che le autovetture diesel abbiano ormai prestazioni, comfort e silenziosità sostanzialmente identiche rispetto a quelle alimentate a benzina e, in genere, risultino più longeve, contribuiscono a far sì che non cessi il sostanziale incremento del numero di tali autovetture.

Nel complesso le autovetture alimentate a benzina e a gasolio rappresentano, nel 2010, più del 93% del totale delle auto circolanti a fronte del 6,59% composto da vetture alimentate a GPL, metano, elettricità ed altro.

È rilevante, al riguardo, osservare come sia costantemente aumentata la percentuale di autovetture alimentate a gasolio nel corso degli ultimi anni: 14,72% nel 2000; 28,30% nel 2005; 31,18% nel 2006; 33,81% nel 2007; 35,47% nel 2008; 36,75% nel 2009 e 37,82% nel 2010.

La composizione del parco auto circolante distinto in base alla cilindrata, ha subito, dal 1990 al 2010, un sensibile mutamento.

Continua, infatti, a ridursi il numero di autovetture compreso nella fascia con cilindrata fino a 1050 c.c., diminuito tra il 2009 e il 2010, di circa un punto percentuale (da 23,19% a 22,40%) mentre segna una crescita la fascia di autovetture compresa tra 1050 c.c. e 2000 c.c. che passa tra il 2009 ed il 2010 da 69,45% a 70,22% (+0,77%).

Nel 2010 le immatricolazioni sono state 1.972.070 unità mentre il parco circolante è aumentato di 379.521 autovetture; pertanto, nell’anno di riferimento, 1.592.549 autovetture nuove di fabbrica (pari all’80,76%) hanno sostituito altrettante vetture rottamate, mentre le già citate 379.521 unità (pari al 19,24%) costituiscono l’effettiva quota di aumento del parco circolante.

Spesa per l’acquisto e l’esercizio delle autovetture ad uso privato

L’ammontare complessivo delle spese per le autovetture ad uso privato è stato stimato, per il 2010, in circa 147,205 miliardi di euro.
Di questa cifra:
103,714 miliardi di euro circa riguardano le spese per l’esercizio e la manutenzione ordinaria;
34,576 miliardi di euro circa riguardano l’acquisto delle autovetture nuove di fabbrica;
8,915 miliardi di euro circa riguardano la manutenzione straordinaria.

Le ultime due voci di spesa costituiscono la spesa in c/capitale, che viene distinta a sua volta in investimenti e rinnovamenti.

La voce investimenti si riferisce alla spesa per l’acquisto delle autovetture nuove di fabbrica che hanno contribuito ad aumentare il parco nel corso dell’anno in esame e, per quanto riguarda il 2010, questo valore è pari a circa 6,654 miliardi di euro per le 379.521 autovetture in questione.

I rinnovamenti includono le spese per la manutenzione straordinaria (8,915 miliardi di euro) e per l’acquisto delle autovetture nuove di fabbrica relativamente a quanto speso per sostituire le autovetture rottamate nel corso dell’anno (27,922 miliardi di euro per 1.592.549 autovetture sostituite).

Pertanto, al netto della cifra inerente gli interessi sul capitale investito, la valutazione delle spese di esercizio delle autovetture si quantifica, per il 2010, in 93,934 miliardi di euro dei quali circa il 44% è da attribuire a spese per carburanti, quasi il 18% a spese per manutenzione ordinaria, circa il 17% a spese per assicurazioni, poco meno del 6% a tasse automobilistiche ed il restante 15% circa a spese per il ricovero, per pneumatici, per lubrificanti e pedaggi autostradali.

Alle spese qui considerate sono da aggiungere quelle per la sosta a pagamento nei parcheggi in aree comunali e quelle per le violazioni al Codice stradale.

A tal riguardo e a mero titolo esemplificativo si ricorda che, a seguito di un’indagine specifica effettuata nel 1996 nei Capoluoghi di Provincia, tali importi ammontavano, per le sole ammende per violazioni al Codice della strada comminate dalla Polizia Municipale, a 569,5 miliardi di lire.

Tale importo pur non essendo ripartibile per tipo di veicolo si può ricondurre, almeno in gran parte, al settore delle autovetture che rappresenta la maggioranza del parco circolante.

Spese di operatori privati

Le statistiche concernenti le spese di produzione e per investimenti sostenute annualmente da operatori privati nel settore dei trasporti sono prodotte anche ai sensi di quanto indicato all’Art. 3 della Legge n. 1085/67 che recita testualmente: “Il Ministero dei Trasporti e dell’Aviazione Civile curerà l’elaborazione di un Conto Nazionale dei Trasporti nel quale siano considerate le spese che lo Stato, altri enti pubblici ed i privati sostengono per l’esercizio e per gli investimenti nei settori di competenza del Ministero dei Trasporti e dell’Aviazione Civile, sia globalmente sia per i singoli mezzi, ai fini della determinazione delle direttive di politica dei trasporti e secondo le indicazioni del piano economico nazionale.”

La rilevazione relativa alle spese sostenute da privati nel settore dei trasporti, in corso di revisione, è stata condotta, tra la fine del 2011 ed i primi mesi del 2012, sulla base delle informazioni di base desunte dall’Archivio Statistico delle Imprese Attive (A.S.I.A.) dell’Istat , all’interno del quale le imprese sono delineate per attività economica, ai sensi della classificazione Ateco 2007 derivata dalla nomenclatura comunitaria Nace Rev. 2.

Il questionario d’indagine, somministrato alle unità di rilevazione, è stato compilato e restituito da
circa il 90% delle imprese contattate
.

In particolare, tale indagine, ancora in fase sperimentale:

  • ha riguardato le spese 2010 sostenute dalle imprese il cui fatturato stimato è superiore ai cinquanta milioni di euro all’anno;
  • risulta sensibilmente ampliata rispetto
    alle precedenti rilevazioni del Conto in quanto include nuovi settori di
    attività connessi ai trasporti ed alla logistica.

Le significative e radicali modifiche introdotte non consentono, inoltre, di operare alcun tipo di confronto delle statistiche ottenute con la nuova rilevazione rispetto alle serie di dati pubblicate nelle precedenti edizioni del Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti.





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