Il Comitato Portuale ha
approvato il Piano Operativo Triennale 2012-2014 puntando alla realizzazione
d'infrastrutture retroportuali e la costruzione di un nuovo terminal
intermodale.
Tra le principali opere previste dal Pot c'è un nuovo terminal
intermodale, che sarà connesso alla rete ferroviaria nazionale.
Sarà dedicato
ai container, ma anche al traffico d'autoveicoli nuovi. Sarà finanziato dal
pubblico con 20 milioni di euro e da privati.
Altri interventi riguardano il
miglioramento della capacità della banchina, del piazzale e dell'accesso allo
scalo.
Per quanto riguarda la parte logistica, il Piano prevede la costruzione
di un capannone nella zona franca, all'interno dell'area ex Isotta Fraschini,
che sarà destinato ad attività industriali, di deposito e di movimentazione
delle merci.
Non tutti sono d'accordo sulle modalità di questo sviluppo:
"Non è possibile restare immobili a guardare mentre il nostro porto si sta
spegnendo lentamente, per rispondere alle lobby del nord, vengono stanziati
ingenti finanziamenti per la costruzione di altre megastrutture portuali.
Non
si può digerire che qualcuno possa aver deciso che il sud dell'Italia, e con
esso Gioia Tauro, debbano sparire dalla cartina geografica del commercio e
dell'economia", scrive il Coordinamento Portuale di Gioia Tauro.