Trasporti nazionali e internazionali
Riforma portuale: l'agenda di Assoporti per il governo Monti
28 novembre 2011
Il tema della riforma portuale resta al centro dell'agenda di Assoporti come ha ribadito in questi giorni Francesco Nerli, il presidente dell'Associazione dei porti italiani.
Chiaro il messaggio al nuovo governo di Mario Monti. «O si rafforzano i poteri delle Autorità Portuali, e si attiva l'autonomia finanziaria, o non c'è riforma della portualità». L'obiettivo di Assoporti é quello di ottenere «poche semplici misure per sostenere la centralità del ruolo dei porti per il Paese in funzione dello sviluppo.
I porti italiani - ha spiegato Nerli - chiedono al governo che infrastrutture e trasporti siano inseriti all'interno di un percorso di sviluppo e di crescita».
Non più contributi a pioggia, ma un meccanismo in base al quale una parte della ricchezza prodotta da ciascuno scalo possa contribuire al suo sviluppo per consentire gli attesi interventi finalizzati a favorire la competitività.
«Di autonomia finanziaria - ricorda Nerli - si è cominciato a parlare nel 2005, grazie ad uno studio sviluppato tra i porti della Liguria e l'università Bocconi di Milano.
All'epoca il professor Monti era direttore dell'Istituto di Economia Politica del prestigioso ateneo - conclude Nerli - per cui spero che da questo punto di vista vi siano sensibilità maggiori rispetto al passato».